Il co-housing ospita 4 persone ed è stato realizzato nell’ambito del progetto “La community dell’abitare”, finanziato dai Fondi 8×1000 della Chiesa Cattolica.
Sarà inaugurata, mercoledì 24 settembre, alle ore 18.30, Casa Danila, il co-housing per persone in disagio abitativo sorto negli spazi messi a disposizione dalla Parrocchia di Santa Maria in Valdegola, nei locali parrocchiali al primo piano della Chiesa di Corazzano, frazione di San Miniato. Lo spazio rientra nel progetto “La community dell’abitare” ideato e promosso dalla Caritas della Diocesi di San Miniato e finanziato dai Fondi 8×1000 della Chiesa Cattolica.
Il co-housing, gestito dalla cooperativa sociale La Pietra d’Angolo, ha una disponibilità di sei posti, attualmente sono ospitati due donne e una coppia.
Il progetto si avvale della preziosa collaborazione dei fedeli laici del luogo e di don Simone Meini, parroco di Santa Maria in Valdegola, che fin dall’inizio si è mostrato disponibile e aperto all’accoglienza di persone in difficoltà. “In passato – dice don Simone – ho sempre cercato di accogliere persone e famiglie in situazioni di emergenza abitativa, come nel 2021 quando, per alcuni mesi, su richiesta del comune abbiamo ospitato una famiglia di origine marocchina, ma è sempre stata una semplice iniziativa personale, come prete. Abbracciare questo progetto della Caritas è qualcosa di più: è un’iniziativa che va oltre, più strutturata, rilevante per il nostro territorio diocesano”.
Don Meini parla anche dell’importanza di mettere a disposizione beni di proprietà ecclesiale: “aderire a questo progetto significa anche riconoscere che gli spazi parrocchiali non sono personali, ma che possono essere utilizzati per il bene collettivo della comunità”. “Insieme è più bello”, questo è il motto del parroco che spera e ha fiducia che la comunità della frazione parteciperà attivamente a questa accoglienza.
L’accoglienza senza distinzione è stata anche una caratteristica di Danila Campinoti, parrocchiana scomparsa il 5 febbraio 2025, che ha sempre aperto la porta a tutti, è sempre stata disponibile e si è sempre messa a disposizione della comunità parrocchiale. “Non ha mai cercato attenzione – conclude don Simone – e non ha mai voluto apparire, anzi molte volte il bene lo ha fatto in silenzio senza che nessuno lo sapesse. Intitolare a lei questa casa è un segno di riconoscenza di tutta la comunità”.
Il co-housing di Corazzano si unisce agli altri tre creati a Treggiaia, Fucecchio e Montopoli nell’ambito del progetto “La community dell’abitare”, che, oltre a aver dato ospitalità a diverse persone con problemi abitativi, cerca di sensibilizzare i parroci e le comunità diocesane su una tematica impellente anche per i nostri territori. Per questo, anche in futuro la Caritas diocesana continuerà a progettare sulla povertà abitativa e cercherà di dare risposte alle esigenze legate a questo tipo di disagio.