Quaranta giorni dopo la Pasqua, dice il testo sacro, Gesù, dopo essere più volte apparso ai suoi, aver loro parlato mostrando le ferite della crocifissione, dopo aver mangiato con loro e ravvivato la loro fede, salì al cielo. Terminò la sua vicenda terrena, sparì alla loro vista e, dicono ancora i sacri testi, si assise alla destra del Padre nella gloria, da dove tornerà alla fine dei tempi per giudicare i vivi e i morti.
È il mistero dell’ascensione, attraverso il quale la nostra stessa natura umana, unita indissolubilmente a quella divina di Gesù, è salita al cielo acquistando una dignità regale a nome di tutti gli uomini. Alla destra del Padre nella gloria è assisa così la nostra stessa umanità che vediamo esaltata e valorizzata come non mai. Gesù Cristo è asceso al cielo come il primogenito di una moltitudine di fratelli. Anche a nome nostro, dunque. [‘]
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