Non capita tutti i giorni di avere un vescovo di Santa Romana Chiesa come collaboratore e aiutante nella distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie bisognose del territorio. È successo a noi, ragazzi della Caritas Young di Ponsacco, mercoledì 6 maggio, quando monsignor Migliavacca (“don Andrea”) si è prodigato in ogni modo, gomito a gomito con giovani volontari, in questo delicato e prezioso servizio in tempo di pandemia. Insomma, il vescovo è diventato per un giorno membro a tutti gli effetti della neonata Caritas Young. Per l’intero arco della giornata è stato infatti con noi a consegnare viveri di prima necessità, facendo un po’ anche il parroco di quella che è la parrocchia più grande della diocesi.
La giornata è iniziata alle ore 9 in punto, quando ci siamo trovati davanti all’arcipretura di San Giovanni a riempire e sigillare grossi scatoloni con pasta, riso, olio, scatolame vario e quant’altro, attingendo alle donazioni dei cittadini, delle aziende e di diversi supermercati della nostra zona, che in questo frangente critico si sono superati in generosità. Preparati, impilati e stipati i pacchi nel pulmino, siamo andati alla Misericordia di Ponsacco dove è iniziata la distribuzione vera e propria ai nostri concittadini che stanno soffrendo maggiormente questo periodo di forzato lockdown.
È stato il vescovo stesso a voler guidare il pulmino. Una volta iniziata la distribuzione siamo diventati tutti volontari Caritas, con “don Andrea” che è stato il primo a faticare, sollevando, deponendo e consegnando i pacchi… è stato il primo a chiedere alle persone di cosa avessero bisogno. La sua non si rivelata una presenza esclusivamente simbolica, ma è stato un vero aiuto concreto che ha rallegrato e rafforzato la voglia di noi giovani di continuare in questo progetto. Molti ragazzi che non conoscevano monsignor Migliavacca sono rimasti colpiti, stupiti nel vedere un prelato che si rimbocca le maniche e si mette a lavorare con gli altri volontari, dimostrandoci in prima persona l’impegno del pastore e della Chiesa nella lotta alla povertà e nel supporto che dà in momenti difficili, come quello che stiamo vivendo ora a causa di questa pandemia.
Ma come nasce e che cos’è la «Caritas Young»? Svolgendo il servizio civile in Caritas diocesana già dall’ottobre scorso, ne conoscevo bene le varie realtà, dalla distribuzione dei pacchi alla mensa parrocchiale. Quando però è arrivato il Covid, con le varie restrizioni che ha portato con sé, si è scatenato un terremoto. Molti servizi rischiavano di essere interrotti o sospesi, questo perché la maggior parte dei volontari Caritas ha un’età anagrafica che supera i sessant’anni, ovvero si trova proprio nella fascia più a rischio per il contagio, e quindi era d’obbligo proteggerli lasciandoli a riposo a casa. A quel punto ho chiesto di poter continuare il mio servizio civile e rendendomi utile per più servizi, e allo stesso tempo con Don Armando Zappolini (mio parroco e direttore della Caritas diocesana) abbiamo raccolto su Ponsacco e dintorni una squadra di giovani volontari per proseguire il lavoro su tutti i fronti aperti. Molti dei ragazzi che hanno aderito a questo progetto sono miei personali amici: ragazzi che erano stufi, dopo quasi un mese di confinamento, di starsene a casa sul divano con le mani in mano e desideravano fare qualcosa di concreto. Altri sono giovani che vengono dalla realtà parrocchiale ponsacchina.
Ad oggi siamo una forza di più di 25 ragazzi, impegnati quattro giorni a settimana nella raccolta delle spese, consegna pacchi a domicilio, organizzazione del magazzino e mensa parrocchiale. Ci auguriamo che questo progetto Caritas per i giovani possa crescere ancora tanto e contagiare anche altre realtà parrocchiali.
Ci hanno molto colpito le parole che il vescovo ha pronunciato in una video testimonianza, riguardo al nostro impegno e servizio: «Voglio fare i miei complimenti a questi ragazzi – ha detto monsignor Migliavacca -. Innanzitutto perché sono giovani, con energie, fantasia e progetti che possono nascere solo da un cuore giovane. Ed è bello che abbiano un loro spazio anche all’interno della Caritas. Poi faccio loro i miei complimenti perché ogni pacco da loro consegnato è un piccolo gesto di amore e quindi segno di una grande forza contro questo terribile virus. L’amore può vincere il virus, perché è in grado di creare i legami veri tra le persone».