Una delle più sensate affermazioni in cui mi sono imbattuto nei mesi scorsi, quando ancora vivevamo la chiusura forzata di molte attività e l’impossibilità di riunirci liberamente è stata che «non c’è modo migliore per distrarsi dal presente, che programmare il futuro». E questa affermazione me la sono annotata su un quaderno dove tengo tutto ciò che a mio parere ha un senso: aforismi, citazioni, spezzoni di poesie, canzoni o film. E riguardando la frase annotata velocemente nel febbraio scorso, ho pensato di scrivere dell’importanza del «guardare avanti», e in particolare di guardare al 2022 come anno irripetibile.
Il prossimo anno solare sarà costellato infatti di ricorrenze e celebrazioni. La più importante per i fedeli è certamente quella del Giubileo diocesano 1622-2022. Quattro secoli dall’istituzione della “cattedra di San Miniato”, che verranno vissuti a partire dal 5 dicembre 2022. Una commissione storica appositamente creata, in collaborazione con gli uffici diocesani, avanzerà un cartellone di eventi per vivere appieno il cammino di approfondimento e preparazione per l’importante evento. Molteplici i progetti in cantiere che coinvolgeranno sia il mondo scolastico che le parrocchie.
Ma pensare, adesso, a cose che avverranno nell’immediato futuro, credo che possa servire a tutti per darsi degli obiettivi: che sono obiettivi di crescita, di apprendimento, quindi occasioni di arricchimento. Ma il 2022 è segnato anche da altre celebrazioni che in qualche modo coinvolgeranno la diocesi. A ottobre sarà ricordato il bicentenario dalla nascita dell’Accademia degli Euteleti. Fu proprio un vescovo, Torello Pierazzi, insieme ad altri uomini di cultura della città, a ridar vita al consesso che a metà Seicento aveva fondato un altro presule, monsignor Strozzi, con il nome di Accademia degli Affidati. Gli Euteleti hanno avuto tra i propri membri illustri personaggi dell’arte, della scienza e della letteratura. Tutti i vescovi ne hanno fatto parte; molti canonici e sacerdoti. Non solo: fino al primo conflitto mondiale gli accademici si riunivano proprio «a casa del vescovo», cioè nelle stanze dell’Episcopio. Anche dagli ambienti dell’Accademia trapelano importanti progetti per il futuro: un voluminoso libro celebrativo, cicli di conferenze e prodotti web accessibili a tutti.
Infine come non ricordare l’anniversario del Dramma popolare di San Miniato: 15 lustri di vita per quello che è il più antico e longevo teatro di produzione italiana. Anche il Dramma popolare ha annoverato, tra i suoi fondatori un sacerdote, don Micheletti. E altri sacerdoti di cultura hanno rivestito ruoli di prim’ordine (don Ruggini e don Marrucci ne sono stati direttori artistici). Anche il Dramma ricorderà il suo anniversario con iniziative importanti per la città.
Insomma, guardare al futuro, ci aiuta ad aprire le nostre prospettive per i mesi che verranno. Non posso che concludere con una celebre frase del poeta Goethe – anche questa annotata nel mio personale taccuino – ricordando che «non è abbastanza fare dei passi che un giorno ci porteranno ad uno scopo» ma «ogni passo deve essere esso stesso uno scopo». E in cammino verso il 2022, anno delle celebrazioni, i passi da compiere non sono pochi.