Luciano Niccolai nacque il 22 febbraio 1936 a Montopoli in Val d’Arno, primo figlio di Carlo e della Pia Bonacci.
Negli anni, a lui si aggiunsero tre sorelle: Giovanna, Maria e Anna; insieme contribuirono a costituire una famiglia dai legami solidi, che la morte del babbo Carlo, all’età di poco più di sessant’anni, non scalfì.
Fu ordinato sacerdote alla allora età canonica di 24 anni, il 26 giugno 1960, dal Vescovo Felice Beccaro, e destinato come cappellano a Santa Croce sull’Arno.
Nel 1965 iniziò il suo servizio di parroco a Montebicchieri, passando poi, nel 1971, alla titolarità della ridisegnata parrocchia di La Serra – che incorporò i territori di Montebicchieri e Bucciano – cui si aggiunse successivamente Balconevisi, alla morte dell’ultimo parroco residente.
Gli anni del dopo Concilio videro don Luciano attivo promotore della sua diffusione nel tessuto diocesano, con la passione, la preparazione e l’equilibrio che lo hanno sempre contraddistinto.
Per la sua riservatezza e la sua saggezza, con i Vescovi Paolo Ghizzoni ed Edoardo Ricci fu chiamato a occuparsi della segreteria vescovile e, cultore di liturgia, divenne maestro delle celebrazioni vescovili nella chiesa cattedrale, dove nel 2003 ricevette l’investitura a canonico del Capitolo – delle cui riunioni fu da allora accurato estensore dei verbali – nonché il titolo di Monsignore, con il grado di Cappellano di Sua Santità.
Fu ritenuto affidabile per ricoprire a lungo l’incarico di rettore del seminario vescovile, accompagnando così diversi candidati al conferimento degli ordini sacri.
L’Eremo di Agliati, fin dall’arrivo del monaco Daniele, ebbe per molti anni don Luciano come referente, divenendo luogo di incontri di spiritualità per gruppi parrocchiali e soprattutto di ritiri per seminaristi e giovani, facendo capo a don Luciano anche il Centro Diocesano Vocazioni.
Si adoperò per organizzare e gestire, nella sua prima fase, la Scuola diocesana di teologia.
Con la sua sensibilità liturgica e artistica ha contribuito non poco alla cura di chiese, procedendo al loro adattamento e al loro restauro o addirittura edificandone di nuove, come la chiesa della Resurrezione a La Serra e – ancor più impegnativa – la chiesa della Trasfigurazione a San Miniato Basso, dove nel 2001 fu nominato Proposto e dove rimase fino al 2019, spendendosi in un servizio generoso al Vangelo e alla comunità, con mitezza, umiltà, prontezza nelle decisioni.
Appassionato di storia, mons. Luciano Niccolai non ha mancato di interessarsi di archivi e biblioteche e di diffondere la conoscenza della vita della diocesi – in particolare della sua Montopoli – con pregevoli contributi scritti e anche con la stesura di alcuni apprezzati libri.
Si è dovuto misurare con problemi di salute che lo hanno costretto anche a temporanei ricoveri ospedalieri e a subire delicati interventi chirurgici, affrontati sempre con fede.
Ha potuto contare illimitatamente sulle sorelle che, senza invadenza, lo hanno ininterrottamente accompagnato con amorevole dedizione e verso le quali ha sempre mostrato affettuosa riconoscenza, pur disobbedendo ostinatamente in alcuni casi ai loro premurosi consigli, assumendo, come faceva sempre del resto, la responsabilità delle proprie decisioni.
Ritiratosi con loro nella casa di Montopoli, don Luciano ha servito fino all’ultimo giorno in aiuto al parroco della Comunità pastorale di Montopoli-Capanne-Marti, quando, quasi alla soglia dei 90 anni, domenica 3 agosto 2025 ha reso l’anima a Dio.
Il suo ricordo è in benedizione.