Proposte

Un docu-film su san Giuseppe da portare in diocesi

di Francesco Fisoni

Giuseppe di Nazareth ha attraversato i duemila anni di storia cristiana come neve sull’acqua: silenzio su silenzio. Un gigante, la cui grandezza incommensurabile sta proprio in questo suo tacere. In tutti i vangeli non proferisce parola, eppure è a lui che è affidata la “tutela” della storia della salvezza. Non parla, ma agisce… con misura, sapienza e soprattutto determinazione. Buttate a mare le visioni tenui e senza ormoni che troppa iconografia ci ha trasmesso su di lui: siamo in presenza di un uomo virile, giovane, chiamato al sacrificio eroico nell’obbedienza a Dio. Se san Pio X lo ha potuto definire “terrore dei demoni” – espressione potente – è perché le medaglie, quest’uomo di Galilea, se le è guadagnate tutte sul campo, attraverso un’umiltà sconfinata, di fronte alla quale ancora oggi – ce lo testimoniano gli esorcisti – l’orgoglio di satana squaglia come burro al sole d’agosto. Perché vi parlo di tutto questo? Perché c’è un film che va visto! Siate o non siate devoti di san Giuseppe. S’intitola «Cuore di padre».

Vi avverto: procuratevi dei kleenex… le lacrime non si trattengono (e perché poi trattenerle?), tali e tante sono le storie di conversione, guarigione, ispirazione, guida, aiuto, raccontate in questa pellicola. San Giuseppe c’è, agisce, opera in modo discreto, e sta preparando infaticabilmente e misteriosamente i tempi del trionfo del Cuore Immacolato di Maria preconizzati a Fatima. La pellicola è del 2022, prodotta in Spagna dalla Goya Producciones e ci è capitato, quasi per caso, di vederla al cinema Sala Esse di Firenze, in anteprima assoluta per la Toscana. Il regista, Andrés Garrigo, per pedinare la scia del padre putativo di Gesù, ci prende per mano e ci piroetta da Cotignac in Provenza a Toledo in Spagna, da Montreal in Canada (dove si trova il più grande santuario giuseppino al mondo) a Cusco in Perù, e poi ancora, come in una corsa, dall’Argentina alle Filippine e di nuovo in Spagna, alla Sagrada Família di Barcellona, passando anche per Tuscania nel viterbese… La costruzione della sceneggiatura ha richiesto più di un anno di ricerche assidue. Il racconto è tutto costruito su testimonianze dirette; e così possiamo incontrare un comunista ateo, figlio di rivoluzionari, convertito da san Giuseppe a Cotignac, una brillante donna in carriera, profondamente insoddisfatta dalla vita, fermata un attimo prima del suicidio da una misteriosa voce interiore o artisti miscredenti folgorati sulla via di Damasco nel momento in cui gli viene commissionato di effigiare il Patriarca di Nazareth…

E ancora una coppia sterile da anni che concepisce dopo essersi affidata al santo, una donna guarita istantaneamente da un tumore, o il racconto di una comunità di giovani suore che Giuseppe “affoga” letteralmente di Provvidenza… la carrellata sarebbe ancora lunga. E anche qui scordatevi i racconti liquorosi e sentimentali, riprese e montaggio sono da bacio in fronte, la fotografia è calibrata, l’accompagnamento musicale incornicia emotivamente i racconti in crescendo… ve l’ho detto… occorrono i kleenex… Un appello ai nostri parroci: se disponete di una sala cinematografica adeguata, non vi lasciate sfuggire una pellicola come questa: straordinario strumento di catechesi ed edificazione. Qualcosa che è capace di ritemprare la speranza degli affaticati. Farà del bene a tante persone, ve lo garantisco.

Chiudo: proprio nella basilica della Sagrada Família di Barcellona c’è un alto rilievo impressionate: interno Nazareth, un Gesù ragazzino si china a baciare la mano di Giuseppe in segno di profonda venerazione. La rappresentazione è corretta, sia antropologicamente che, soprattutto, teologicamente. Il Figlio dell’Uomo ha voluto star sottomesso in tutto al padre terreno e a lui obbedire. Ne induciamo che, varcata la soglia del tempo, ogni cosa Giuseppe chieda a Gesù si può star certi verrà esaudita, perché ancora oggi il Figlio vittorioso sulla morte desidera “obbedire” a suo padre. Basterebbe anche solo questo a rompere indugi e diffidenze a diventarne devoti. Prossime proiezioni: domenica 16 aprile, ore 17,30 e ore 21 al cinema Ambra di Poggio a Caiano (PO). Info e prenotazioni: 320-4264073.