Avviato il cammino sinodale anche per la nostra diocesi

Sinodo: inizia un grande tempo di ascolto per la nostra Chiesa

di don Francesco Ricciarelli

Al via la fase diocesana del Sinodo universale e il cammino sinodale delle Chiese in Italia. Due percorsi che confluiscono in questo avvio di anno pastorale e che vedranno impegnate le comunità cristiane in uno degli esercizi più impegnativi ed essenziali nella vita della Chiesa: l’ascolto. Nelle parrocchie, ma non solo, dovranno essere costituiti gruppi sinodali che si confrontino sul recupero di uno stile più evangelico per la nostra Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, in vista della missione.

L’anno pastorale che si apre vede intersecarsi molteplici cammini: quelli ordinari delle nostre parrocchie, che cercano di tornare alla normalità dopo lo shock della pandemia; quello di preparazione al quarto centenario della nostra diocesi, che culminerà nel dicembre del 2022 con l’avvio delle celebrazioni giubilari; quello della visita pastorale, che il vescovo riprenderà dopo l’interruzione per la crisi sanitaria. A questi percorsi se ne aggiungono altri due: quello del sinodo universale, dal titolo «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione», che si concluderà nell’ottobre del 2023 con l’assemblea ordinaria dei vescovi, e il cammino sinodale delle Chiese in Italia che ci accompagnerà fino al 2025.

A entrambi questi percorsi sinodali ha dato avvio la celebrazione in Cattedrale di domenica scorsa. Il sinodo universale prevede infatti una fase di ascolto del Popolo di Dio, che non è semplicemente una fase preparatoria ma parte integrante del sinodo stesso. Questa è la novità introdotta da papa Francesco con la costituzione apostolica «Episcopalis communio» del 2018. L’ascolto della base, nelle parrocchie e nelle varie associazioni, movimenti, comunità, si farà a partire da un “questionario” composto da dieci temi, che potranno essere trattati liberamente nei gruppi sinodali. Quanto emergerà da questa prima fase di ascolto dovrà confluire in una sintesi diocesana che sarà inviata alla segreteria della Cei entro fine marzo 2022. Nel mese successivo la segreteria Cei farà una ulteriore sintesi dei contributi arrivati da tutte le diocesi e la invierà alla segreteria del sinodo universale. Da questo grande lavoro di consultazione e di raccolta scaturirà il testo su cui si confronteranno i vescovi nell’assemblea ordinaria del sinodo universale.

Il cammino sinodale delle Chiese in Italia è invece un evento straordinario, non era cioè in calendario, ma papa Francesco da tempo insisteva perché le Chiese italiane avviassero un cammino sinodale. Sarà questo perciò il secondo binario su cui anche la nostra diocesi si muoverà nei prossimi anni. Anche questo secondo percorso avrà un cronoprogramma, che nella sua fase iniziale coinciderà con quello del sinodo universale. La prima fase, detta “fase narrativa” (2021-2023), è infatti quella dell’ascolto. Da qui a marzo, le dieci tematiche proposte dal sinodo universale saranno affrontate nei gruppi sinodali. L’anno successivo (2022-2023) avremo ancora tempo per approfondire e ampliare quest’opera di ascolto del Popolo di Dio. Seguirà una “fase sapienziale” (2023-2024), riflessione spirituale che coinvolgerà anche le università e gli uffici pastorali della Conferenza episcopale italiana. Infine, la “fase profetica” (2025) culminerà in un grande evento nazionale che raccoglierà i frutti del cammino sinodale e darà indicazioni e scelte per la sua attuazione. Il cammino sinodale delle Chiese in Italia avrà come obiettivo il recupero di una forma più evangelica della Chiesa in vista della missione.

Il punto di partenza sarà la preghiera, il metterci in ascolto dello Spirito Santo, che parla attraverso tutti. I gruppi sinodali d’ascolto potranno coincidere con gruppi già esistenti all’interno della comunità: il consiglio pastorale parrocchiale, il gruppo catechisti, il gruppo giovanile, ma anche i gruppi di lavoratori che si trovano a leggere la Bibbia in fabbrica o gli ospiti del centro notturno… Potranno parteciparvi tutti: non sono richiesti particolari requisiti di fede o di morale. Ogni gruppo sinodale avrà un animatore preparato a questo compito con una formazione specifica. Il lavoro di coordinamento e di sintesi sarà affidato a due segretari, un sacerdote e una giovane laica, scelti dal vescovo, coadiuvati da un’équipe di collaboratori. Per favorire la partecipazione di tutti, saranno utilizzati anche i canali social e saranno create delle caselle mail dedicate, sia a livello diocesano che parrocchiale, dove tutti potranno intervenire e inviare le loro riflessioni sui temi proposti. Un grande tempo di ascolto si apre quindi nella nostra Chiesa, secondo uno stile sinodale che – come indicato da papa Francesco – dovrà diventare una caratteristica costante delle nostre comunità.

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