Palazzo del Seminario, autentico biglietto da visita turistico, è il “salotto buono” della città federiciana. Noi stessi siamo stati testimoni a più riprese degli sguardi incantati e rapiti dei turisti nell’ammirarlo, soprattutto nelle ore di sole zenitale, quando un diapason di luce caldo-cristallino riverbera su tutta la piazza cromie ovattate.
Scrivevamo un po’ di tempo fa su Avvenire che «la facciata del Seminario, con le sue sentenze latine, è un sorprendente teatro di pedagogia sapienziale. Un autentico desktop antelitteram, dove i riquadri contenenti le massime che indicano i gradini della scala ascetica, assomigliano molto alle moderne icone di Windows. I seminaristi oggi non ci abitano più e il Seminario ricorda certe antiche fortezze, robuste e magnifiche, ma desolate al loro interno. Un prodigio di struggente bellezza, per il cui recupero il vescovo Migliavacca ha insediato un laboratorio di progettazione, che avrà lo scopo di restituirgli nuova dignità all’interno della vita diocesana».
Ebbene, il progetto di recupero è adesso pronto ed è stato presentato nella mattinata di venerdì 8 febbraio, in conferenza stampa a Palazzo Grifoni, insieme al piano per il restauro della facciata e e della scalinata monumentale del Santissimo Crocifisso sempre della città della Rocca. Gli spazi del Seminario che saranno restaurati e resi nuovamente agibili, accoglieranno il Consultorio familiare diocesano, la Biblioteca moderna del Seminario e una estesa zona per l’ospitalità al primo piano, con camere e locali di ricezione e soggiorno per i pellegrini e i viandanti della Francigena, oltreché per persone e famiglie che vivono situazioni di emergenza sociale e marginalità.
I lavori – una volta ottenuto il benestare della Sovrintendenza dovrebbero iniziare a primavera e concludersi entro l’anno. La presentazione del progetto è stata fatta dal vescovo di San Miniato, monsignor Andrea Migliavacca che ha chiarito tutti i dettagli dell’intervento. Hanno poi preso la parola Gianfranco Rossi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, che ha sottolineato come la sinergia tra l’antico istituto di credito sanminiatese, fondato dal vescovo Torello Perazzi nel 1830, e la diocesi di San Miniato ha consentito negli ultimi venti anni di intervenire su un numero cospicuo di beni storicoartistici in tutta la diocesi, per un per un importo che supera abbondantemente il milione e mezzo di euro. Anche Massimo Cerbai, direttore generale di Crédit Agricole, ha sottolineato l’importanza della presenza dell’Istituto di credito e della sua Fondazione per lo sviluppo e la promozione del territorio, rilevando come progetti di recupero e restauro così ben congegnati e pianificati suscitano l’attenzione e l’interesse della Fondazione.
Fondazione Carismi e Crédit Agricole stanzieranno € 42.000 per il restauro degli affreschi della facciata del seminario, a cura della restauratrice Lidia Cinelli, e complessivamente € 80.000 per il recupero e sistemazione degli ambienti del primo piano e del piano terra del seminario, su progetto dell’architetto Silvia Lensi. Il costo complessivo per i lavori all’interno del seminario ammonterà a € 355.000. Altri importanti lavori di restauro riguarderanno il Santuario del Santissimo Crocifisso. Il restauro conservativo della scalinata in pietra e delle statue, affidato al restauratore Massimo Moretti, sarà finanziato per € 90.000 dalla Fondazione Carismi – Crédit Agricole.
L’ultima fase del recupero dell’esterno del Santuario (copertura e pareti) dal costo di € 394.495 sarà co-finanziato dalla Diocesi e dalla Conferenza Episcopale Italiana con i fondi provenienti dall’8×1000.