Il monito di Papa Francesco

Intensificare la preghiera per la pace

La preghiera del Vescovo davanti al SS.Crocifisso di Castelvechio

La Chiesa di San Miniato continua a seguire con trepidazione gli sviluppi del conflitto in Ucraina. Accogliendo il richiamo di Papa Francesco, negli ultimi giorni si sono moltiplicate in diocesi le iniziative di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dalla guerra e molti sono stati i momenti di preghiera organizzati dalle varie parrocchie per chiedere a Dio il dono della pace.

Domenica 13 marzo la nostra Diocesi ha vissuto anche un inteso pomeriggio di preghiera comune, davanti all’effige miracolosa del Santissimo Crocifisso di Castelvecchio a San Miniato che è stato scoperto in via straordinaria. Dalle 15 alle 18 la preghiera silenziosa individuale. Moltissime persone si sono soffermate in chiesa per invocare da Dio il dono della pace. Alle 18 il Vescovo Andrea ha presieduto la preghiera del Rosario. Per le meditazioni ha usato interessanti e attualissimi riflessioni  sul tema della pace del Cardinale Carlo Maria Martini. Al termine del Rosario ha recitato ai piedi del SS. Crocifisso una accorata preghiera perché cessino le ostilità nel conflitto Russo-Ucraino e perché le parti possano ritornare a dialogare senza ulteriori spargimenti di sangue e distruzioni. Una preghiera sentita e partecipata dai moltissimi fedeli presenti.

Lo scorso mercoledì 2 marzo invece, monsignor Migliavacca, aderendo all’invito del santo Padre a dedicare alla pace il digiuno e la preghiera per l’inizio della Quaresima, ha partecipato alla cena a pane e acqua organizzata sempre a San Miniato dal movimento Shalom; cena cui è seguita una fiaccolata silenziosa alla quale hanno preso parte anche alcuni sindaci del territorio diocesano. Il lungo serpentone di flambeaux partito da piazza Bonaparte ha raggiunto la chiesa di San Domenico dove monsignor Migliavacca ha presieduto la Messa delle ceneri.

Nella sua omelia pronunciata per l’occasione il vescovo ha richiamato la drammatica situazione che si sta consumando in Europa orientale:  «L’inizio della quaresima è segnato dai tenebrosi lampi delle armi, dalla violenza e dalla ingiustizia della guerra, dalla sofferenza di tanti nostri fratelli e sorelle. Il pensiero va immediatamente all’Ucraina, ingiustamente attaccata dalla Russia, teatro di scontro, di violenze, del male che è la guerra. Il pensiero va anche a tanti altri luoghi sulla Terra dove ancora risuona il rumore della violenza, dell’ingiustizia e della guerra». Il vescovo ha proseguito poi il suo discorso rendendo omaggio e ringraziando i tanti, instancabili, operatori di pace, all’opera anche in queste ore: «Il mio pensiero va ai tanti costruttori di pace, coloro che la invocano, che la costruiscono nelle relazioni della quotidianità, anche a casa nostra; coloro che nei luoghi di guerra pongono semi di pace; e accade in Ucraina, nella solidarietà di chi accoglie, di chi prega, di chi perdona, come anche in Russia, nella voce e nei gesti di chi ha il coraggio di protestare contro il regime, contro questa guerra, anche a costo del carcere».

Non sono mancati poi i richiami alle nazioni, e all’Europa in particolare, e poi alle religioni a essere sempre di più coraggiosi attori di pace: «Il mio pensiero va poi alle Nazioni della Terra, alla nostra Europa chiamata ad essere segno di pace, luogo ove costruire vera fratellanza, casa comune ove si faccia la coraggiosa scelta di rinunciare alla corsa e alla diffusione delle armi, ma si scelga di costruire e sostenere solo ciò che è per la pace, nel nome di una “resistenza non violenta”». «Il pensiero va anche a coloro, cristiani, ebrei, musulmani, non credenti, amici di altre religioni che con la preghiera o con pensieri buoni invocano la pace. E noi questa sera, accogliendo l’invito di papa Francesco a pregare e digiunare oggi per la pace in Ucraina, siamo qui per testimoniare questa speranza e per fare la nostra parte».

Monsignor Migliavacca ha concluso la sua omelia con alcune celebri parole sulla pace di don Tonino Bello: «Se non abbiamo la forza di dire che le armi non solo non si devono vendere ma neppure costruire… Che la nonviolenza attiva è criterio di prassi cristiana… Se non abbiamo la forza di dire tutto questo, rimarremo lucignoli fumiganti invece di essere ceri pasquali… Noi cristiani finché perseguiremo una pace frutto solo della prudenza umana, della saggezza della carne, dei sillogismi della ragione, dei calcoli delle cancellerie, accuseremo sempre un deficit incredibile di peso specifico: la pace va “osata” sulla parola di Cristo, non “calcolata” nei lambiccati dosaggi dei nostri equilibri». Domenica 6 marzo poi, in tutte le parrocchie della diocesi, la raccolta delle offerte è interamente devoluta al fondo di aiuto per i profughi e per la popolazione ucraina, fondo gestito dalla Caritas diocesana. Accogliendo infatti l’invito di Caritas Italiana, il nostro vescovo ha stabilito che tutte le collette delle celebrazioni della prima domenica di Quaresima venissero destinate all’emergenza umanitaria in Ucraina.

Dal riscontro già avuto per alcune parrocchie sappiamo che le nostre comunità sono state particolarmente sensibili a questa raccolta, donando con grande generosità. A questo proposito occorre ricordare che è sempre possibile contribuire a sostenere la Caritas diocesana per l’emergenza Ucraina con offerte singole. Per avere informazioni sulle modalità di elargizione è possibile contattare direttamente la propria parrocchia o scrivere una mail a caritas@diocesisanminiato.it o telefonare al 348 3341104.