Sintesi Programma Pastorale 2011-2012

Educare alla vita buona del Vangelo
01-09-2011

 

Ai fedeli della Diocesi di San Miniato

 

           All’inizio del nuovo anno pastorale mi rivolgo a tutti voi che siete soliti frequentare l’Eucaristia domenicale e che a vario titolo fate parte del Popolo Santo di Dio. Come si fa in famiglia, con molta semplicità vorrei comunicarvi quelli che sono gli impegni della nostra Diocesi per l’anno pastorale 2011 ‘ 2012.

L’impegno principale è in fondo, quello di sempre: amare di più il Signore che per primo ci ha amato e ci ama, con tanta fiducia in Lui, rendendoci più disponibili ad ascoltarlo, lasciandoci coinvolgere dallo Spirito di Dio attraverso i santi Sacramenti. Considerare la nostra vita alla luce del Vangelo, trasformandola in una esistenza evangelica. Amare sempre di più il nostro prossimo, vicino e lontano, operando per la giustizia e la pace, nel dono generoso di noi stessi. Edificando una chiesa viva e veramente fraterna, annunciando e testimoniando il Signore in particolare a coloro che ancora non lo conoscono o lo hanno abbandonato. In una parola, siamo chiamati a vivere ‘l’ordinarietà’ della vita cristiana, quella ‘ferialità’ della santità che fu il tipico modo di vivere di Maria Santissima: nell’umiltà delle opere di tutti i giorni compiute con gioia, amore e fedeltà, in attesa del ritorno glorioso di Cristo e della vita che non avrà fine.

L’impegno particolare di questo anno invece lo traggo da alcuni fatti della situazione che viviamo e che ci interpellano.

Il primo è la crisi economica di cui purtroppo non si vede ancora la fine e che non è solo italiana ma internazionale e che. A causa sopratutto del lavoro, ha messo e sta mettendo in seria difficoltà tante famiglie e quelle persone che si trovavano già sulla soglia della povertà. Da una parte allora, questa crisi ci chiede di moltiplicare gli sforzi per tenere viva quella rete di solidarietà che non ci fa pensare solo al nostro benessere ma a quello di tutti e che è la sola cosa veramente efficace per chi si trova in difficoltà. Dall’altra parte, questa crisi ci fa capire violentemente come sia ingiusto l’assetto del mondo e che non si può fare della ricerca del denaro e del profitto la regola della vita. Cresce perciò sempre di più un grande bisogno di moralità, di senso del bene comune, di un pensare e di un agire che vadano oltre il proprio utile individuale. Dalla crisi non se ne esce perciò soltanto con riforme strutturali e regole nuove, seppur urgentemente necessarie. Non basta che il ‘mercato’ per così dire, funzioni. Bisogna che l’economia sia al servizio dell’uomo e serva il bene comune. Se ne esce quindi attraverso il paziente e radicale rinnovamento morale delle coscienze.

Ed eccoci così al secondo fatto che dobbiamo prendere in considerazione: c’è una emergenza educativa. Di educazione delle nuove generazioni, ma anche della coscienza di ognuno di noi, giovane o adulto che sia. Il bene e il male si confondono troppo, oggi incredibile; la valutazione di ciò che è giusto o invece non lo è ha perso di significato; la verità non esiste, tutto è relativo al momento e alla situazione. Ciò che conta è l’utile, ciò che mi fa comodo. La libertà è concepita come un assoluto arbitrio senza responsabilità e la vita come una affannosa ricerca della soddisfazione di ogni desiderio passeggero. E aumenta a dismisura la violenza e l’illegalità, ai più alti come ai più piccoli livelli della società. Come pure si fa più profonda la solitudine di individui che difficilmente riescono ad incontrarsi in modo umano. A farne le spese maggiori naturalmente sono i giovani, lasciati soli a crescere, dentro un bombardamento continuo di stimoli verso una vita consumistica e deresponsabilizzata. Essi hanno nel cuore un desiderio di verità e di bellezza, di amore e di gioia autentica e sono portati alla generosità e al dono di sè: il rischio però è che non trovino adulti credibili e autorevoli che li amino per davvero e li accompagnino nella loro crescita.

Il terzo fatto da considerare è il cammino intrapreso dalle chiese che sono in Italia. Dall’anno scorso, la Conferenza Episcopale Italiana ci ha consegnato gli Orientamenti pastorali per il decennio 2010 – 2020. Il tema del decennio è: ‘Educare alla vita buona del Vangelo’ ed è stato scelto proprio perchè è urgente fare un po’ di autocritica e rimetterci davanti alle nostre responsabilità di adulti. E’ urgente recuperare una vera ‘passione educativa’. Lo è per tutti gli adulti di questa nostra società. Lo è in special modo per la chiesa: è questa la collaborazione che il Signore le chiede per una nuova generazione di santi per il nostro tempo.

Come chiesa di San Miniato intendiamo porre attenzione a tutti e tre i fatti cui ho accennato e da questo nasce allora il nostro programma: in quest’anno vogliamo riflettere e confrontarci sulla sfida educativa che abbiamo di fronte, in particolare proprio sul tema della famiglia  e su quello dei ragazzi e dei giovani, per imboccare insieme come chiesa diocesana la strada da percorrere, senza far mancare anche quel sostegno economico che ci sarà possibile dare.

Tutto prenderà le mosse dal Convegno sinodale al quale è convocata la nostra chiesa il 27 e 28 ottobre prossimo. Ogni parrocchia o unità pastorale in quest’anno proporrà un cammino di riscoperta della bellezza del progetto di Dio sulla famiglia e sui giovani. A chi sarà rivolta la proposta? A tutte quelle famiglie che chiedono il Battesimo per i figli, a quelle che li mandano al catechismo e infine alle coppie che si preparano al matrimonio; per quanto riguarda invece i ragazzi e i giovani, si coinvolgeranno quelli che partecipano ai cosiddetti gruppi del ‘dopo Cresima’ e quelli che fanno parte dei gruppi giovanili parrocchiali o associativi.

Inoltre, vi chiedo quest’anno uno speciale impegno di partecipazione alla S. Messa domenicale. E’ un appuntamento bello e necessario, dove ci si incontra con il Signore Risorto e si trova forza per il cammino della vita; dove ci si sente parte della comunità cristiana e si impara a stare insieme agli altri. Non possiamo mancare. Dobbiamo anzi fare di tutto per essere presenti, portandoci anche i nostri ragazzi. La Messa domenicale deve essere un appuntamento imperdibile sopratutto per le giovani famiglie e per quelle che hanno i bimbi al catechismo.

Infine, dovremo mantenere ed approfondire ancora di più una attenzione di carità verso le famiglie in difficoltà a motivo della mancanza di lavoro e verso i giovani che intendono farsi una famiglia.

Affido i nostri intenti pastorali in modo speciale a Maria SS. Quest’anno inizierà per la nostra diocesi un periodo giubilare mariano che è una vera grazia del Signore. Ricorderemo infatti insieme ai cari frati francescani di San Romano, il cinquecentesimo anniversario delle apparizioni della Madonna in quel luogo, con il conseguente loro arrivo in diocesi. Chiediamo fin da ora la potente intercessione della Vergine Maria, perchè possiamo camminare speditamente nell’adempimento della volontà di Dio sulla nostra vita.