La diocesi di San Miniato, a nome di tutte le diocesi toscane, oggi, qui al santuario della Madonna di Montenero presenta l’offerta dell’olio che brucia davanti alla immagine della Madre di Gesù.
Quella fiamma, alimentata dall’olio, è il segno della devozione, dell’affidamento e della preghiera che tutti vogliamo presentare a Maria perché Lei, come alla festa di nozze a Cana di Galilea, ancora oggi dica al Figlio, Gesù: “Non hanno più vino” e la preghiera affidata a Lei, la Madre, sia portata al cospetto di Dio perché da Lui sia accolta nella sua misericordia.
Quante cose vorremmo affidare a Maria, al suo sguardo, alla sua protezione e alla sua intercessione.
C’è la preghiera della nostra gente che vive la fatica della vita: è talvolta la solitudine e per alcuni la vecchiaia, oppure la malattia o la povertà di mezzi, l’incertezza sul futuro e la precarietà del lavoro, storie di famiglie ferite e divise e relazioni interrotte da anni che paiono insanabili, c’è la preoccupazione dei nonni per i loro nipoti e le tante domande che talvolta i giovani hanno riguardo alla fede e alla vita. Ci siamo noi amici, con le nostre attese, preoccupazioni, preghiere, orizzonti.
E tutto vorremmo che qui diventasse preghiera posta davanti a Lei, la Madre.
Qui siamo chiamati anche ad un compito di intercessione, il popolo di Dio che intercede: e così preghiamo per la pandemia e le sofferenze che lascia, per il dramma e l’atrocità della guerra, in particolare in Ucraina e l’appello perché si faccia spazio la strada della pace e si alzino in piedi i costruttori di pace, e ancora preghiera per una Italia migliore, più solidale, capace di generare la vita, attenta ai più poveri e agli emarginati, solidale con tutti.
Quante preghiere… Ma siamo venuti qui proprio per questo.
E non pensiate che presentare la preghiera di intercessione sia segno di una fede meno pura, quasi che chiedendo potremmo sembrare opportunisti, quasi che si venga qui solo perché dobbiamo chiedere.
No, la preghiera di intercessione, presentare qui le nostre attese e domande è qui l’espressione più bella della nostra fede, del cuore di chi si affida e si fida dello sguardo materno di Maria e matura nella fede che vede il Dio della vita, della misericordia, della pace.
La Parola di Dio ci suggerisce alcune attenzioni per vivere con autenticità la nostra preghiera di intercessione.
La seconda lettura, l’Apocalisse, ci presenta una scena in cui il popolo di Dio è davanti a Dio, al suo cospetto, una esperienza descritta come il vedere cieli nuovi e terra nuova, e la Gerusalemme nuova scendere dal cielo.
Davanti a Dio, un popolo che prega e che intercede, scopre il volto e l’agire di Dio che è così: è un Dio con gli uomini; abiterà con loro ed essi saranno suo popolo; egli sarà il Dio con loro, il loro Dio; asciugherà le lacrime dai loro occhi; non vi sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno. Lo si vedrà come colui che fa nuove tutte le cose.
Questa visione che l’apocalisse ci racconta sembra descrivere una situazione ideale, un po’ illusoria, molto lontana dai nostri giorni. Ma c’è un annuncio e una Parola che parla dell’oggi, di noi. Ed è una prima luce riguardo alla nostra preghiera di intercessione che portiamo qui a Maria.
Ci viene detto che nella nostra vita… a volte segnata dalle lacrime e tante volte da paura, morte, desolazione, lamento, affanno… tutto cambia e Dio fa nuove tutte le cose perché Lui è con noi, stabilisce la sua casa con noi, tra le nostre case e se Lui è con noi tutto cambia.
Si può pregare, ci possiamo rivolgere a Maria e affidando a Lei le diverse situazioni di bisogno, magari di sofferenza potremo scoprire che la preghiera è accolta perché per noi risuona l’annuncio e il dono che Dio è con noi, ci accompagna Lui in queste situazione, se ne fa carico Lui, le vive Lui con noi… e tutto cambia (fa nuove tutte le cose).
Maria, aiutaci a scoprire il Dio con noi, il Dio che si fa carico dei nostri pesi e delle ingiustizie della storia, il Dio che ci ama…
La prima lettura ci presenta il dinamismo della Parola di Dio. Nella Chiesa dei primi tempi la Parola si diffondeva, gli apostoli viaggiavano per portare l’annuncio del Vangelo e del Risorto, e la Parola annunciata operava il bene, quello che loro raccontano nel loro ritrovarsi nella Chiesa.
Ci viene presentata qui una Chiesa che è davvero abitata e animata dalla Parola di Dio.
Ed è un secondo pensiero che può accompagnare la nostra intercessione che viviamo a Montenero, guardando a Maria.
La preghiera è autentica, è davvero preghiera di intercessione quando consente alla Parola di Dio di diffondersi.
E’ preghiera di intercessione quella che prima di tutto cambia noi, lascia entrare la Parola nel nostro cuore e ci trasforma e fa di noi operatori di pace, consolatori di gente desolata, amici attenti ai poveri e ai malati, comunità capace di vera accoglienza e rispetto di tutti.
La preghiera di intercessione non significa appaltare a Dio che risolva ogni problema, ma consente invece di lasciar entrare in noi la Parola di Dio che ci trasforma e con noi e in noi compie le suo opere di vangelo.
Ce lo ricordava una volta papa Francesco che la preghiera non cambia il cuore di Dio, non convince Dio a dover fare qualcosa, perché Lui già è misericordia, ma la preghiera cambia noi, cambia te.
Chiediamo a Maria, Lei che serbava ogni cosa nel suo cuore, custodiva la Parola nel suo cuore, che la nostra preghiera di intercessione apra anzitutto il nostro cuore e ci faccia accogliere la Parola e ci renda poi suoi testimoni, annunciatori del vangelo che salva e che cambia il mondo.
Il vangelo ci presenta il comandamento nuovo: “che vi amiate gli uni gli altri”.
Ma attenzione, capiamo bene la novità del comandamento nelle parole che vengono appena dopo: “Come io ho amato voi… così amatevi anche voi gli uni gli altri”. “Come io ho amato voi”.
Ecco la novità. E dalla scoperta per noi, sulla nostra pelle, dell’amore di Dio, per noi, nasce la gioia, la capacità, il dono di amarci gli uni gli altri. Allora il comandamento non sarà più il compito, l’impegno da vivere perché comandato da Dio, ma sarà il regalo di Dio per noi, l’amore reciproco. E quale novità nel mondo potremmo vedere se questo amore reciproco si diffondesse come uno straordinario contagio.
Allora la preghiera di intercessione, anche qui a Montenero, rivolta a Maria è la preghiera che apre il cuore a scoprire l’amore di Dio per noi, per te e quindi per ogni uomo e donna, per chi ha più bisogno e per il mondo intero così oggi sofferente e disorientato.
La preghiera di intercessione è vera dunque solo se diventa amore reciproco, accoglienza di chi più è nella necessità e nella povertà. La preghiera di intercessione è il dono di chi si sente amato da Dio: “Come io ho amato voi”.
Lo sguardo di Maria qui a Montenero ci regala lo sguardo di amore di Dio, ce lo fa intravvedere. Diventa consolante allora lasciare qui le nostre preghiere, le nostre attese e quelle di tutto il mondo bisognoso.
E poi si torna a casa e il dono, non il comando, ma il comandamento nuovo, cioè il dono che ci è fatto sia quello dell’amarci gli uni gli altri. Sarà l’esito più sorprendente e necessario della nostra preghiera di intercessione a Maria.
Perché poi l’amore reciproco sarà come la Parola che si diffonde in mondo straordinario, trasforma tutto, rinnova tutto, cambia il mondo.
Guardaci Maria con lo sguardo di amore e di misericordia del Padre e parlaci dell’amarci di Gesù, tuo Figlio. E come Madre aiuta noi, tuoi figli, ad amarci a vicenda.
Madonna di Montenero prega per la diocesi di San Miniato, prega per la Toscana, prega per il mondo intero.