Omelia per l’anniversario della morte del Servo di Dio don Luigi Giussani

San Miniato, Ss.Annunziata ore 19
12-02-2025

 

Celebrazione eucaristica nel 20° anniversario

della salita al Cielo del Servo di Dio don Luigi Giussani

e 43° anniversario del riconoscimento pontificio

della Fraternità di Comunione e Liberazione

 

(Letture: Gen 2,4-9.15-17; Sal 103; Mc 7,14-23)

Creati per amore. Tutto è per l’uomo, tutto ci è donato. Anche la libertà. La prima lettura ci ha mostrato che vivere è essere voluti e amati, amati tal punto da lasciarci liberi anche di rifiutare l’amore.

Tutto si gioca nell’io, che può dire “Io sono Tu-che-mi fai”, oppure “Io mi faccio da solo”. Anche la legge approvata ieri nella nostra regione riguardo al suicidio assistito mostra questa libertà, perfino di rifiutare il dono della vita, questa cosa aberrante quasi considerata modello della libertà, che ora è sostenuta da una legge. Quello che viene da dentro l’uomo, cioè dall’uomo che non riconosce di ricevere se stesso da un Altro e perciò si fa padrone del criterio del bene e del male, lo distrugge, come dice Gesù nel Vangelo.

Ma la libertà per realizzarsi, come ci ha insegnato don Giussani, non si può ridurre alla semplice facoltà di scegliere qualunque cosa – strana condanna, se fosse tutto sullo stesso piano – ma come libertà di scegliere il bene, il vero bene. Solo nel riconoscimento libero del nostro essere proprietà di un Altro, nel sì che con tutta la gratuità di cui siamo capaci, risponde alla gratuità di Colui che ci dona l’essere in ogni istante, la nostra pienezza, la vita vera, si può compiere.

Don Giussani è per noi esempio di un uomo che ha detto questo sì libero, totale all’amore del Padre, rispondendo alla Sua chiamata, immedesimandosi con Cristo e donando se stesso, perché tutti possano scoprire questo amore infinito che ci libera. L’ha fatto rendendo esperienza viva e cosciente l’incontro con Gesù. Per lui era chiaro che solo nell’incontro con Cristo la persona umana può essere attratta e guidata al Suo vero compimento, alla sua vera libertà. Per questo affascinato da Cristo, ha messo tutto se stesso al servizio della Chiesa, corpo vivo di Gesù, che attraverso la Chiesa dona se stesso all’uomo. La Chiesa corpo dell’incontro, per noi come per migliaia di persone nel mondo, grazie a don Giussani, si è resa casa, luogo di vita, comunione, compagnia quotidiana nel cammino alla pienezza della vita.

Don Giussani ci continua a provocare alla totalità del nostro sì, perché la Chiesa viva in noi, e attraverso di noi sia testimonianza nel mondo per la gloria di Gesù, che, come ci ha ripetuto infinite volte don Giussani, è l’uomo che vive. Amore a Cristo, amore all’uomo, o come ha affermato nel recente articolo uscito su Tracce il cardinale Kevin Farrell, Giussani ha saputo “prendere sul serio l’uomo – prendere sul serio Cristo”. Questo, aggiunge il Cardinal Farrell, «rimane un “indicatore di direzione” anche per l’oggi della Chiesa. La Chiesa, infatti, da una parte, corre il rischio di “non prendere sul serio l’uomo” quando lo banalizza, quando lo riduce ai suoi bisogni più superficiali e finisce così per proporre, nelle sue attività, vacue e passeggere esperienze di emotività religiosa, o si limita ad affiancarsi al mondo nel promuovere solamente benessere psicologico e materiale per la collettività. Dall’altra parte, cosa ancora più seria, la Chiesa corre sempre il rischio di “non prendere sul serio Cristo”, perché ne tace, perché non lo mette in primo piano, riducendo il suo annuncio a “valori” o a “doveri civili” o a estrinseche “norme morali”, arrivando talvolta a dare quasi l’impressione di “vergognarsi” di Cristo, nella falsa convinzione di non dover “imporre” le sue idee, di non voler risultare “dogmatica” e “arrogante” nelle sue proposte».

Affidiamo al Signore il Movimento di Comunione e Liberazione, perché nell’unità sperimenti la fecondità del «carisma donato alla Chiesa per il tramite di don Giussani», come scrisse il Papa nella lettera del gennaio 2024, al servizio della costruzione della Chiesa, e prego per voi, perché nella nostra diocesi di San Miniato possiate essere questa testimonianza viva della presenza di Gesù per rinnovare la testimonianza di Cristo Salvatore dell’uomo.

 

 

+ Giovanni Paccosi