La luce serena e gioiosa del mattino di Pasqua che in questo tempo liturgico assa-poriamo, contemplando gli incontri stupendi del risorto con i discepoli, sembra molto lontana dall’esperienza della povera Gemma.
Solo morte e croce ed infinito dolore e sofferenza senza limite, solo questo sembra dominare nella vita che lei stessa ci racconta.
E al lettore distratto parrebbe proprio così. Una croce amata per se stessa, una sof-ferenza cercata e voluta con una caparbia ostinazione, un enorme senso di colpa in cerca di espiazione, un disprezzo della vita fino ad un delirio ossessivo di annientamento ed au-todistruzione. Senza luce di resurrezione, senza liberazione, senza gioia per la vita.
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Omelia – Festa di S.Gemma
Santuario di S. Gemma ' Lucca - 16 maggio 2007
16-05-2007