Con molta emozione presento l’iniziativa che la diocesi di San Miniato ha voluto prendere per lasciare un ricordo di questi ottant’anni da quel giorno doloroso, nel turbine del passaggio del fronte a San Miniato, in cui proprio qui, dove ci troviamo riuniti, una bomba uccise 55 innocenti che avevano cercato riparo tra le mura della cattedrale, che come luogo sacro avrebbe dovuto proteggerli dalla violenza degli scontri e dei bombardamenti.
Per questo abbiamo pensato di ricollocare, nel punto preciso dove si trovava fino a quel giorno, il bassorilievo di Giroldo da Como, unica opera superstite della primitiva chiesa che poi sarebbe diventata cattedrale e che fu oggetto dell’impatto, che la spezzò senza distruggerla del tutto, della bomba, che poi, a causa dello scoppio ritardato, esplose in aria vicino alla balaustra dell’altare provocando tante vittime.
L’opera fu poi raccolta nei vari pezzi e ricomposta molti anni dopo, senza ricostruire le parti mancanti nel Museo Diocesano. Si lasciò rotta proprio per ricordare la strage, ma la sua collocazione ne fece perdere il ruolo di testimone muto dell’orrore, e le parti mancanti resero anche impossibile comprenderne il valoro artistico e storico. Diciamo così, cadde un po’ nell’oblio.
Rivederla qui, in una copia fedele e integrata delle parti distrutte in base a sicura documentazione fotografica che gli archivi Alinari conservavano, permette apprezzarne il valore artistico e simbolico così come la sua importanza storica.
Come vedrete si è voluto porre una luce rossa, che riproduce la traiettoria della cannonata, a ricordo visibile di quella triste mattina.
Risalta come la bomba colpì al cuore l’immagine di Maria, quasi a significare che quel colpo spezzò il cuore della comunità civile e religiosa di San Miniato, che da quasi otto secoli si ritrova in questa cattedrale a celebrare le gioie e i dolori della città.
Ci sarebbe molto da dire sul valore anche storico di quest’opera d’arte, fatta realizzare nel 1274 (anche qui c’è un anniversario: 750 anni) da quel Dego Cancellieri, che proprio quell’anno fu Podestà del Comune di San Miniato, nominato da Carlo d’Angiò e dal Papa Beato Gregorio X, proprio per sottrarre San Miniato al controllo imperiale. Di fatto pochi anni dopo gli Svevi abbandoneranno la città. Ma ci sarebbe tanto da dire. Sono lieto che l’Accademia degli Euteleti, con una decisione presa prima di questa iniziativa, si appresti a dedicare un convegno di studi, il primo mai realizzato, su Giroldo da Como e su quest’opera così importante da riscoprire.
Nella legenda che abbiamo posto sotto l’immagine attraverso un codice QR, si può trovare una spiegazione dettagliata dell’opera sia dal punto di vista artistico che storico, e una narrazione sintetica delle vicende del 22 luglio 1944, perché tutti coloro che entrano qui possano capire ciò che accadde.
Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato per il contributo economico che ha reso possibile questa iniziativa, la Ditta Paolo Costa di Carrara per la realizzazione della copia con le più moderne tecniche di lavorazione e con tanta maestria, Opera Laboratori per l’illuminazione, la Soprintendenza di Pisa che ci ha seguito e la nostra Elisa Barani che ha seguito passo passo il processo di realizzazione. Adesso scopriamo il bassorilievo.