Auguri S.Pasqua 2009

10-04-2009


Santa Pasqua 2009


Gli auguri pasquali del vescovo Fausto


Segnati dalla terribile sciagura dell’Aquila



I miei auguri di Pasqua quest’anno sono inevitabilmente segnati dalla terribile sciagura che ha colpito la gente dell’Aquila. Il dolore del momento, il pianto per le vittime e la vista drammatica delle rovine ci invitano ad abbandonare ogni retorica ed ogni formalismo, per manifestare invece con le parole, con i gesti ed il cuore, vicinanza e partecipazione sincera a chi vive oggi nella propria carne il mistero della passione e morte del Signore.


Proprio per questo i miei auguri di Pasqua si fanno essenziali e stringati, carichi però del loro significato più vero. Esprimono un grande desiderio: che ognuno, nonostante tutto, possa scoprire la Speranza che non delude e sentire che la sua vita, anche attraverso l’abbraccio solidale dei fratelli, può davvero rifiorire.


Il mio augurio dunque nasce da un annuncio, quello sempre nuovo che da 2000 anni solca la storia aprendo un varco nel chiuso orizzonte delle vicende del mondo: la morte è stata vinta! Il male, ogni male, da quello fisico a quello più profondo dell’anima può essere sconfitto e ad ogni uomo è data la possibilità di vivere in pienezza e per sempre, oltre ogni lacrima e sofferenza, nella gioia, nell’amore donato e ricevuto, oltre ogni solitudine ed incomunicabilità. La vita, comunque si sia ridotta, può trovare riscatto e tornare a rinascere, mentre l’ingiustizia, la prevaricazione e la prepotenza non imprigioneranno per sempre il mondo. L’infelicità prodotta dalle disuguaglianze sociali e dalle offese alla dignità dell’uomo, la violenza che stupra ed uccide, ma anche il dolore causato da una natura non ancora soggiogata dall’uomo e a volte ribelle per le offese ricevute: tutto, tutto può essere superato e vinto. O forse è meglio dire che in Gesù morto e risorto già è stato vinto, in Lui che come primogenito di molti fratelli ha aperto la strada perchè ognuno di noi vi si potesse incamminare. In Lui, trionfante sulla distruzione e sulla morte nel mattino di Pasqua; in noi, ancora come speranza, ma speranza forte che già trasforma i cuori rendendoli capaci di amore.


La chiesa non ha altro da dire, nient’altro da proclamare che questo annuncio di salvezza e di bene per l’uomo. Lo fa anche mobilitandosi sempre perchè ogni essere umano sia rispettato ed amato ed ogni sofferenza alleviata. L’augurio è che attraverso questo messaggio conosciuto ed accolto, chi è ferito nel corpo o nello spirito sperimenti la potenza della Risurrezione. E sia così oggi, in modo particolare per i nostri fratelli d’Abruzzo, attraverso l’amicizia e la solidarietà di tutti.


 


+ Fausto Tardelli