AUGURI PER IL S.NATALE 2007
Ho scorso con gli occhi la lunga linea dell’orizzonte. La sagoma delle colline di Palaia e di Montebicchieri si stagliava nitida nel rosso fuoco del tramonto, mentre le case ed i boschi si tingevano di luce dorata. Così, una sera di queste che precede il Natale mi sono fermato a guardare, lasciando che la bellezza plasmasse i meandri del cuore e sorgesse spontanea la lode di Dio.
Ho pensato allora che si, il progetto di Dio sul mondo, su ciascuno di noi e sull’intera umanità è disegno di pace e armonia. E’ bellezza che inebria e commuove. Ma quando lo capiremo? E quando smetteremo di aver paura di Dio e delle sue parole d’amore? Quando la finiremo di temere un Dio che si fa bambino ed entra nella storia solo per liberarla dalle catene della superbia e della violenza? Il mio cuore di uomo e di vescovo è come spezzato al pensiero di questa incomprensione che continua ed è causa di tutte le sofferenze del mondo. E patisce, per chi è nell’amara tristezza dei giorni e non vede che buio davanti ai suoi passi. Soffre, per il disagio di molte famiglie e la violenza che a volte vi esplode. Si fa pesante, nel vedere l’assurda e intollerabile ingiustizia delle morti sul lavoro e delle troppe vittime del sopruso e della menzogna!
Nel vagito del bimbo di Betlem c’è il pianto straziante di ogni creatura ferita nella sua dignità. Ne sono certo. Proprio per questo, se c’è una speranza nel mondo è proprio lì, in quel vagito di Dio che ci spinge ad amare e a non arrenderci mai. Specialmente per la famiglia ed il lavoro dobbiamo rinnovare tutti i giorni l’impegno.
E gli auguri? Quest’anno voglio dirvi soltanto una cosa: che vi voglio un gran bene. E’ poco, lo so. Di fronte alla complessità dei problemi che avete di fronte per i quali ci vorrebbe ben alra concretezza di scelte, questi auguri fan certo sorridere. Sono comunque una verità: mi siete davvero molto cari e vorrei solo che chi mi legge o mi ascolta, qualunque sia il suo pensiero, la sua condizione di vita, qualunque sia la sua religione od opinione politica, che sia d’accordo con me o abbia idee completamente diverse, sapesse però che gli voglio bene, con tutto il cuore, con tutto me stesso, come posso e riesco, ma con un grande ed intensissimo affetto. Vorrei che sapesse che questo affetto diventa in me preghiera costante, perché ogni lacrima si asciughi e la speranza non muoia, perché la sete d’amore e di vita che ognuno si porta con sé possa essere pienamente colmata.
+ Fausto Tardelli
» Scarica sotto formato PDF