“E vide e credette”: così il vangelo di Giovanni ci racconta lo sguardo e il cuore del discepolo amato che, insieme a Pietro, entra nel sepolcro vuoto, la mattina di Pasqua.
E’ questa la notizia bella della Pasqua: “e vide e credette”, cioè è il vedere che diventa vita nuova; è il vedere che diventa incontro con un vivente, il Risorto, Gesù.
Da allora questa avventura si ripete ogni giorno, nella Pasqua la celebriamo solennemente, da sempre la Chiesa la annuncia.
In questi tre mesi da quando sono arrivato nella nostra terra di San Miniato posso raccontare la stessa esperienza dei discepoli: “e vide e credette”. Così posso annunciare e raccontare la notizia straordinaria della Pasqua, di una vita dopo la morte, della presenza operante di Gesù risorto in mezzo a noi.
Molte sono le immagini, i volti, i momenti, gli incontri che nel corso di queste settimane con voi, a San Miniato, fin dal giorno della mia ordinazione episcopale, sono stati occasione per “vedere”.
Ho visto la forza dello Spirito di Dio e la sua Grazia operare in me e nella vita di altri fratelli e sorelle, in particolare il giorno della mia ordinazione episcopale e del mio arrivo qui; ho visto i sorrisi e i volti carichi di curiosità, di cordialità, di simpatia in tanti incontri fatti nelle parrocchie e in altre occasioni; ho visto l’avventura del lavoro nelle fabbriche insieme alla intraprendenza e alle speranze di tante famiglie; ho visto volti di sacerdoti col gusto della fraternità, della cura pastorale, della condivisione; ho visto anche sfide e obiettivi che dovremo cercare di comprendere e di raggiungere, con la fiducia nella guida della Provvidenza; ho visto la presenza di chi è più povero, di chi è nel letto di un ospedale, dell’immigrato, di chi è segnato dal dramma del lutto… Ho visto che è Pasqua.
“E vide e credette”. L’avventura dei primi apostoli del Risorto è esperienza nella Chiesa di oggi, anche nella Chiesa di San Miniato. Se si riesce a vedere si scorge anche l’alba della Pasqua, la luce del Risorto, il Vivente.
Auguro a tutti di poter “vedere e credere”, per vivere una Pasqua di rinnovata fede, di gioia e di pace.
Vi benedico e buona Pasqua.
+ Andrea
vescovo