San Miniato (Palazzo Grifoni): 08-02-2009
Card. Carlo Caffarra
La molteplicità degli impegni pastorali avrebbero dovuto convincermi a rifiutare l’invito di p. Serafino a svolgere questo tema. La profonda gratitudine che devo a don Divo soprattutto per l’affetto che mi ha donato, mi ha convinto e quasi costretto ad accettare. Stretto fra queste due opposte esigenze ho dovuto dare alla mia riflessione un andamento ed un profilo molto semplice, quasi una sorta di lettura un poco meditata e un confronto di testi conciliari e barsottiani. Altri sapranno fare molto meglio di me. E soprattutto, don Divo anche a livello dottrinale è stato un dono così grande fatto alla Chiesa, che solo tempo e studi prolungati ed approfonditi consentiranno alla Chiesa medesima di goderne il più possibile.
Seguirò una via in un certo senso obbligata nella mia esposizione. Nel primo punto cercherò di fare una esposizione molto sintetica della dottrina del Vaticano secondo; nel secondo punto cercherò di balbettare qualcosa sulla dottrina di don Divo; alla luce di un elementare confronto colla tradizione conciliare. [‘]
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