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Il Museo Diocesano vince un concorso regionale

'Il Museo in Classe: racconta il museo'

Attraverso il Piano Integrato per la Cultura e bandi ad esso associati, da tre anni la Regione Toscana si è posta come obiettivo la diffusione nelle scuole della cultura dell’arte attraverso i rapporti con i musei. Lo scopo preciso del bando è quello di ‘facilitare e consolidare la frequentazione dei musei da parte delle scuole e renderla efficace dal punto di vista didattico, attraverso l’attività di elaborazione di gruppo, sostenuta anche dal rapporto competitivo delle classi partecipanti’.

È in questo quadro che quest’anno è stato inserito il concorso ‘Il Museo in Classe: racconta il museo’, riservato alle scuole con sede nel territorio della Rete Museale del Valdarno di Sotto. Vi hanno partecipato il museo archeologico di Orentano, il museo civico ‘Palazzo Guicciardini’ di Montopoli in V/Arno, i musei civici di San Miniato e il museo diocesano d’arte sacra.

Il Comune di Castelfranco di Sotto, ente capofila della rete, ha organizzato l’iniziativa. I partecipanti hanno inviato degli elaborati su vari percorsi didattici o riguardanti aspetti particolari delle collezioni conservate nei musei o su singoli monumenti e beni culturali del territorio.

Con la guida dell’insegnante Mariolina Costagli e con la collaborazione di Mariano Boschi, in forza al museo diocesano, la IV classe della scuola elementare ‘Ludovico Cardi’ di Cigoli, ha vinto il 1° premio. Il lavoro presentato era intitolato ‘Fonti alle Fate, un luogo incantato sospeso tra realtà e leggenda’.

Le Fonti alle Fate fanno parte della toponomastica di San Miniato. Questo luogo si trova nella vallata che vede il Valdarno e vi si arriva dalla strada che conduce al nuovo parcheggio dotato di ascensore, in un luogo isolato all’interno del quale c’è una sorgente d’acqua. Il nome nasce da una tradizione locale. Un’antica leggenda riguardante la rivalità tra due delle più importanti famiglie sanminiatesi, i Pallaleoni e i Mangiadori, racconta di due fanciulle bionde e belle ‘ appunto ‘ come fate, che riuscirono a pacificarle.

La didattica relativa a questo progetto si è svolta in più fasi: il personale del museo ha prima introdotto il tema con una lezione in classe. In seguito, l’insegnante con gli allievi hanno svolto una visita in loco e come approfondimento è stata realizzata un’attività multidisciplinare, con lo scopo di raccogliere e rielaborare le informazioni e gli stimoli ricevuti. Come risultato finale è stata prodotta una presentazione digitale (power-point), integrata da disegni  e poesie nati dalla fantasia degli stessi ragazzi.

Il percorso sarà pubblicato nel portale della Rete Museale e  il premio di 500′ verrà utilizzato per l’acquisto di attrezzature scolastiche.