Questa domenica 13 luglio, le spoglie mortali di mons. Edoardo Ricci vengono traslate nella cattedrale di Santa Maria e San Genesio con una cerimonia ufficiale.
Accanto alla vita del pastore diocesano successore degli Apostoli emergono, in questi giorni di ricordi, anche quelli dell’uomo, appassionato e altamente qualificato. Due le sue maggiori passioni unanimemente ricordate dal clero: l’apicoltura e la studio della storia. Se sul primo aspetto sono più le testimonianze orali dei sacerdoti che l’hanno conosciuto a prevalere, per quanto concerne la passione per lo studio delle discipline umanistiche è invece il suo lascito librario a darne testimonianza.
Insieme alla laurea in storia ecclesiastica acquisita all’Università Gregoriana di Roma mons. Edoardo Ricci poteva vantarne una seconda in Lettere presa all’ateneo pisano. Questa sua passione per le discipline umanistiche, e per la storia in particolare, è ampiamente documentabile dal lascito librario che oggi fa parte integrante dei fondi speciali della Biblioteca del Seminario di San Miniato.
Il fondo Ricci è costituito da oltre seimila tra volumi monografie, raccolte enciclopediche, opuscoli, con specializzazione per la storia moderna e quella ecclesiastica, teologia fondamentale, etica, catechetica, mariologia, agiografia e letteratura straniera moderna. La biblioteca originaria del vescovo, che rispecchia la formazione culturale della sua persona, doveva consistere all’origine di quasi diecimila unità se consideriamo che tremila libri sono tuttora conservati presso la biblioteca Niccolò V del Seminario di Sarzana dove egli aveva studiato e dove era ritornato a trascorrere gli ultimi anni di vita.
L’interesse per le biblioteche e gli archivi si può rintracciare anche in un episodio relativo al suo incarico di presidente del Capitolo di Sarzana. Nel 1984 infatti, prima che il territorio dell’antica diocesi di Luni venisse modificato con la denominazione La Spezia-Sarzana-Brugnato, su richiesta di mons. Ricci e dell’allora vescovo mons. Siro Silvestri, veniva rifondata la biblioteca del seminario di Sarzana in un complesso culturale (biblioteca e archivi) di grande pregio, che prese il nome proprio del Papa sarzanese Niccolò V, fondatore della Biblioteca Vaticana. Oggi possiamo dire che la biblioteca del Seminario di Sarzana è un polo storico culturale della città anche grazie al contributo di mons. Ricci.
Il fondo speciale costituito all’interno della Biblioteca del nostro Seminario è in corso di catalogazione ed è in programma il suo riversamento sul catalogo elettronico della Biblioteca (opac del Polo PBE) visibile anche dal principale catalogo nazionale (opac SBN). Data la quantità del materiale lasciato da mons. Ricci che verrà collocato in uno spazio apposito, sarà necessario del tempo prima che possa essere pienamente fruibile ma siamo sicuri che la qualità del materiale potrà essere di grande interesse per studenti universitari e ricercatori.