L’opera dello Spirito nelle varie forme di vita consacrata
La vita monastica. Fin dai primi secoli della Chiesa ci sono stati uomini e donne che si sono sentiti chiamati ad imitare la condizione di servo del Verbo Incarnato e si sono posti alla sua sequela vivendo in modo specifico e radicale, nella professione monastica, le esigenze derivanti dalla partecipazione battesimale al mistero pasquale della sua morte e risurrezione. (VC n.6)
L’Ordine delle vergini è formato da donne consacrate dal Vescovo diocesano; esse acquisiscono un particolare vincolo con la Chiesa, al cui servizio si dedicano, pur restando nel mondo. (VC n.7)
Gli Istituti dediti totalmente alla contemplazione sono composti da donne o da uomini che nella solitudine e nel silenzio, mediante l’ascolto della Parola di Dio, l’esercizio del culto divino, l’ascesi personale, la preghiera, la mortificazione e la comunione dell’amore fraterno, orientano tutta la loro vita ed attività alla contemplazione di Dio. (VC n.8)
La vita religiosa apostolica è un’espressione della vita religiosa nella quale uomini e donne si consacrano a Dio attraverso la professione pubblica dei consigli, secondo uno specifico carisma, in una stabile forma di vita comune e per un multiforme servizio apostolico al popolo di Dio. (VC n.9)
Gli Istituti Secolari sono formati da persone che intendono vivere la consacrazione a Dio nel mondo attraverso la professione dei consigli evangelici nel contesto delle strutture temporali, per essere lievito di sapienza e testimoni di grazie all’interno della vita culturale, economica e politica. (VC n.10)
Le società di vita apostolica perseguono, con uno stile proprio, uno speciale fine apostolico o missionario. In molte di esse, con vincoli sacri riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa, sono espressamente assunti i consigli evangelici. (VC n.11)
Le nuove espressioni di vita consacrata si aggiungono alle antiche, testimoniando la costante attrattiva che la donazione totale al Signore, l’ideale della comunità apostolica e i carismi di fondazione continuano ad esercitare anche nella presente generazione come sono segno della complementarietà dei doni dello Spirito Santo (cfr VC n.12)
Chi sono i ‘consacrati’?
Noi consacrati siamo uomini e donne che nella Chiesa hanno ricevuto da Gesù Cristo una specifica chiamata: seguirlo mediante la professione dei consigli evangelici di castità, povertà, obbedienza. Siamo religiosi oppure laici, viviamo da soli o in comunità, conduciamo uno stile di vita attiva o contemplativa. Siamo impegnati in tante attività, ma non sono le svariate occupazioni lo scopo principale della nostra vita. Insegniamo e offriamo formazione nelle scuole di ogni ordine e grado, ma non siamo solo professori. Lavoriamo negli ospedali o in missione, ma non siamo solamente medici e infermieri. Ci occupiamo del mondo del disagio, dei poveri, dei malati, ma non siamo assistenti sociali.
Il luogo del nostro apostolato è un campo sterminato dove possiamo incontrare i nostri fratelli e diventare insieme a loro lievito che senza rumore fermenta la pasta, un piccolo seme che cresce germogliando e facendo fiorire il bene. Ognuno di noi desidera vivere lo specifico della propria vocazione nello stile delle beatitudini, senza pensare di avere una funzione speciale e senza voler cambiare il corso e gli eventi della storia: siamo semplicemente là dove l’obbedienza ci ha posti per seguire Cristo ovunque Egli vada.
È proprio questa mancanza di specifici obiettivi personali che rende evidente come solamente Dio sia la ragion d’essere, misteriosa, benevola e sicura, della nostra vita. E di questo gioiamo lodando e ringraziando il Signore con la preghiera che anima le nostre giornate e che diventa intercessione per tutti coloro che sono nella sofferenza e nel bisogno.
Il Signore che abbiamo cercato e trovato è il centro della nostra esistenza, Colui che nella fedeltà del suo eterno amore continuamente ci benedice e ci chiama a suscitare in tutti coloro che incontriamo il desiderio di Dio e della sua bontà.
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