La suggestiva liturgia di questa celebrazione con la quale diamo inizio al cammino penitenziale della quaresima, con l’imposizione delle ceneri sul nostro capo, ci introduce nell’itinerario verso la Pasqua, verso la vita ricordandoci il profondo legame con la terra.
La cenere sparsa sulla nostra testa ci ricorda il legame profondo e inscritto nel nostro cuore con la terra. Questa cenere non è primariamente richiamo alla morte, al nostro tornare alla terra, ma ci ricorda il legame che oggi abbiamo con la terra, quindi con la nostra umanità.
La cenere sparsa sul capo ci ricorda l’umanità di cui siamo fatti e ci chiede di vivere secondo questa umanità, vivere da veri uomini e donne, umanamente uomini e donne.
Il vangelo ci parlerà allora del digiuno e del cibo, della elemosina e quindi della carità e della preghiera indicando che in questi ambiti, cioè il rapporto con la vita (cibo), con gli altri (elemosina) e con Dio (preghiera) sono lo spazio in cui vivere umanamente e quindi come creature di Dio.
» Scarica omelia completa al link sottostante