1. ‘Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio’. Alle parole della lettera agli ebrei fanno eco le parole dell’apostolo Giovanni nel Vangelo: ‘Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato’.
Il Natale, carissimi, è il rivelarsi pieno di Dio al mondo; è il momento nel quale Egli ci ha parlato in modo definitivo; e ci ha parlato d’amore. In Gesù bambino è il Figlio stesso di Dio, unico Dio col Padre e lo Spirito santo, che nasce nella storia, diventa uno di noi e ci rivela in questo modo il vero volto di Dio misericordioso.
Dio aveva già parlato nei tempi antichi, come testimonia la storia del popolo ebraico raccontata nelle Sacre Scritture. Parlò dalla cima del monte Sinai, consegnando al suo popolo le dieci parole, i dieci comandamenti, come codice di alleanza mediante il quale Egli stabiliva amicizia con l’uomo, indicandogli la strada da percorrere per impiegare bene la libertà di cui l’aveva dotato e raggiungere così il suo destino. Parlò poi di nuovo attraverso i profeti che richiamavano ad esser fedeli a quel patto d’amore e attraverso gli eventi che coinvolsero il popolo eletto. Ma Dio non aveva parlato solo nella storia al popolo di Israele. La sua prima parola fu la creazione. Essa infatti si è compiuta attraverso la sua Parola, il suo Verbo, come ancora il Vangelo ci dice: ‘Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di lui niente è stato fatto’. Con quella prima parola, Dio per amore ha voluto ogni cosa, ed in particolare ha voluto l’uomo, maschio e femmina, dotato di una natura specifica che lo distingue da tutte le altre creature, donandogli in particolare ragione e libertà per essere, in comunione familiare e sociale suo partner, suo interlocutore in un rapporto di fiducia e di amore. […]
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