1. Carissimi, convenuti da ogni parte della diocesi, presbiteri e diaconi, religiose e religiosi, responsabili parrocchiali a vari livelli, membri di associazioni e movimenti, sopratutto catechisti: ‘Gesù Cristo è Signore!’
Con questo annuncio richiamatoci dalla lettera di Paolo ai filippesi, ci salutiamo. In questo annuncio ci riconosciamo amati da Dio e fratelli tra di noi; attorno ad esso facciamo unità per proclamarlo al mondo: è l’unico scopo per cui siamo qui insieme, all’inizio di un nuovo anno pastorale. La confessione gioiosa ed umile della fede, non le nostre attività e i nostri progetti, è il motivo dell’assemblea eucaristica di questa sera,
la causa della nostra gioia, nonostante tutti i limiti, difetti e peccati che ben vediamo presenti in ciascuno di noi e nelle nostre comunità. Insieme confessiamo che ‘Gesù è Signore’, cioè riconosciamo che Egli, ‘pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne questo un privilegio, ma… svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, …. facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. E per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.’ queste le parole di Paolo nella lettera ai filippesi, reseci oggi con maggiore fedeltà che nel passato dalla nuova traduzione della Bibbia, Egli dunque, Gesù, è nostro Signore e Maestro, il nostro Salvatore e Redentore, il centro vitale della nostra vita, della nostra Chiesa, l’alfa e l’omega del destino del mondo. Solennemente, qui, stasera lo proclamiamo.