Omelia per l’inizio del ministero pastorale di don Alphonse a Treggiaia

Treggiaia – Val di Cava
05-01-2020

Celebriamo in questa serata, carissimi, la solennità della Epifania del Signore. E in questa cornice segniamo il nuovo passo delle comunità di Treggiaia e Val di Cava che si vedono rinnovate nella guida pastorale.

Esse si inseriscono in un quadro più ampio di parrocchie nella unità pastorale di Ponsacco, con il parroco don Armando Zappolini. La cura pastorale diretta delle nostre due parrocchie però viene affidata a don Alfonso che oggi accogliamo. Entrambi, don Armando e don Alfonso ringraziamo per la loro disponibilità. Un grazie che si estende ancora a don Anthony per il lavoro pastorale fatto e il grazie che davvero voglio esprimere verso le due comunità parrocchiali.

L’Epifania è celebrazione natalizia che narra l’evento della nascita del bambinello di Betlemme, Gesù, come rivelazione di Dio, svelamento del suo volto e sguardo al suo cuore di amore.

La vicenda dei Magi che vengono da oriente è richiamo a tutti i popoli della terra, al di là dei confini del mondo ebraico, per annunciare che quel bimbo che è nato è per la salvezza di tutti, non solo per il popolo eletto di Dio, ma per ogni uomo e ogni donna. Anche la prima lettura ci presenta la stessa scena di popolazione diverse che vengono radunate alla tavola del Signore. L’Epifania ci racconta che è volere del cuore di Dio salvare e salvare tutti, portare la vita come dono per ciascuno, nessuno escluso…, per tutti coloro che la accolgono.

Il racconto evangelico illumina la vita delle nostre comunità e anche i passi di don Alphonse nell’assumere la responsabilità pastorale di queste parrocchie.

Anzitutto colpisce il cammino dei Magi che vengono da oriente, vengono da lontano… seguendo la stella. E poi al termine della visita “per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”. Di cammino di parla anche la profezia di Isaia nella prima lettura. L’evento di Betlemme e il richiamo della stella mettono in cammino i magi, mettono in cammino gente per andare incontro al Signore, per poterlo incontrare e accogliere.

I Magi in cammino ci mostrano che anche la comunità è popolo in cammino, gente chiamata a camminare, a cercare.

Può accadere allora che l’avvicendarsi di un parroco, l’accoglienza del nuovo, la necessità di rivedere abitudini, tradizioni, tempi liturgici, iniziative diventino occasione per rinnovare il cammino della comunità.

Treggiaia e Val di Cava siete chiamate a mettervi in cammino. E’ cammino di accoglienza di nuovi preti, cammino di conoscenza e condivisione con altre comunità parrocchiali, cammino in cui rinnovare itinerari di catechesi e di vicinanza ai più poveri… Ma occorre camminare, occorre cercare il meglio, si dovrà cercare il bimbo che è nato, cioè camminare per ricentrare sempre più la vita della comunità su Gesù.

Don Alfonso dovrai camminare anche tu. Dovrai stare davanti alla comunità quando occorrerà aiutarla a trovare la strada, dovrai starle dietro quando qualche stanchezza dovesse intaccare la vita della gente e ti sarà chiesto di spingere dolcemente. Dovrai stare in mezzo a questo popolo in cammino per dire che tuo primo compito è quello di condividere la vita.

I Magi seguono la stella. Erode invece, con i suoi consiglieri, cerca di ostacolare, di impedire l’incontro con il Dio nato tra di noi. Ci sono nel cammino forze e riferimenti che aiutano e si incontrano anche tante resistenze, tante fatiche e il peccato.

E’ il secondo invito del vangelo di oggi. Occorre vivere il discernimento. Si deve imparare a riconoscere i segni che ci guidano davvero a Gesù, si tratta di ricercare e riconoscere il bene e anche operarlo. E insieme si dovrà fare attenzione al male, a ciò che frena o crea disillusione, a chi il bambino non ce lo vuole far incontrare, come Erode.

Ma il discernimento non avviene al buio, quasi fosse un azzardo, ma si possono seguire dei segni, come la stella. Si tratta di cercare la volontà di Dio.

E le vostre comunità allora sono chiamate e cercare e vivere la volontà di Dio, anche stimolati dal cambiamento del parroco.

Don Alfonso e i sacerdoti che collaboreranno con lui dovranno essere uomini del discernimento, uomini che per primi sanno riconoscere il bene e la chiamata di Dio; uomini capaci di ascolto della gente, perché solo ascoltando si aiuta a camminare e a discernere; uomini di Dio perché soltanto avendo lo sguardo di Dio si possono guidare gli altri.

Un ultimo accenno del brano evangelico lo colgo nei doni presentati al bambini: oro, incenso e mirra.

Sono i doni che svelano chi è quel bambino: lui è il re!

Anche noi possiamo scoprire di avere dei doni: ci sono doni personali, doni che si vivono insieme ad altri, doni della comunità come tale. La scoperta di questi doni anzitutto ci parla di Dio e diventano segno del suo amore, del suo riempirci dei doni che ci occorrono.

Ma questi doni dai Magi sono donati, sono dati al bambino, sono, potremmo dire, condivisi, vissuti nella gratuità.

In occasione del cambiamento del parroco le comunità di Treggiaia e di Val di Cava sono chiamate a riconoscere i tanti doni che vi sono stati dati e che vi appartengono. Ci sono lo spirito di comunità, l’attenzione educativa, come per l’asilo, la preziosa presenza delle suore, il vangelo che viene poi annunciato e spiegato nella catechesi e tanti doni personali. Care parrocchie aprite gli occhi e il cuore: questi doni che avete, e guardate quanti ne potete riconoscere, sono dati a voi dall’amore dei Dio perché la vostra comunità brilli, brilli davvero.

E sono doni da vivere condividendoli, offrendoli ancora al bambino e a tutti coloro che in quel bambino riconoscono un segno della presenza di Dio per loro. I doni accolti aprono alla bella esperienza della condivisione, della generosità.

Don Alfonso sarà chiamato a condividere i doni della grazia, soprattutto l’annuncio, i sacramenti e la carità. Ma tutta la comunità dovrà mettere in gioco i propri doni per vivere e camminare insieme.

Il vangelo ci indica infine alcuni ingredienti, alcuni accenti della vita della comunità, delle vostre parrocchie, quasi che fosse una profezia, una promessa.

Nella comunità e in voi dovrà continuamente risuonare la domanda: “Dov’è colui che è nato”. Una comunità che vive davvero la ricerca del Signore è una vera comunità cristiana.

Un secondo elemento ci è dato dai sentimenti dei Magi che al vedere la stella provarono una grandissima gioia. E’ il tratto di vita della comunità che sa sperare e gioire perché vede che è abitata dal suo Signore che non lascia soli.

Infine la diversa strada del ritorno, quasi a dirci che non si tratta di ripetere quel che si faceva, ma di vedere che all’orizzonte ci sono esperienze e possibilità di novità in cui è nascosta la vita.

Buon cammino Treggiaia e Val di Cava, buon cammino don Armando e don Alfonso e don Antonio e vi accompagnino uno sguardo che sa interrogare e cercare il Signore, la gioia di chi ne percepisce l’opera buona e fedele e la strada sulla quale scoprire quel Dio che ci attende.