Omelia della V domenica di Pasqua – S.Messa in streaming

Castelfranco di Sotto, chiesa parrocchiale
10-05-2020

Quali parole sono entrate nel tuo cuore e nella tua vita in questi giorni, in queste settimane che hanno stravolto progetti, relazioni tra di noi? In queste settimane che ci hanno toccato da vicino con la malattia, il lutto e insieme il sacrificio di chi si è dedicato e si dedica ai malati? In queste settimane dalle quale non si intravvede ancora un futuro sicuro e limpido e tanti timori, non ultimo quello del lavoro, del non “lasciare indietro nessuno”, ci pensano sul cuore? Quali parole sono entrate?

Certo attraverso tante vie di comunicazione, dalle parole attese di chi ci teneva una conferenza stampa del Governo, a quelle che ci hanno raggiunto attraverso i social, parole di gente distante e anche di amici e familiari, siamo stati accompagnati da una varietà di pensieri e di parole. E sono entrate nella nostra vita.

Fortunatamente la vita ecclesiale e la vita pastorale che non si è mai fermata in queste settimane, nonostante il doloroso sacrificio di non poter partecipare all’Eucaristia, sacrificio vissuto in modo maturo e con senso di responsabilità verso tutta la comunità degli uomini e delle donne per favorire la tutela della salute, ci ha regalato una abbondanza di parole e soprattutto di Parola, la Parola di Dio. Questa Parola è risuonata in queste settimane con una tale abbondanza e vivacità, con una tale forza e cuori e orecchie tese per ascoltare che forse difficilmente in altri tempi abbiamo visto diffondersi con tale fantasia, generosità e creatività.

C’è stata una autenticità e una abbondanza della parola del Signore, attraverso la Chiesa, in queste settimane che ha irrorato la nostra vita e ci indica una strada per tornare non a quello che eravamo, ma ad esplorare nuove strade di annuncio e di testimonianza della Chiesa.

E poi ci sono state le parole consegnate attraverso i gesti della carità. Ce n’è stata molta tra di noi e da parte della Chiesa, non solo con un impegno straordinario dal punto di vista economico, ma soprattutto attraverso una molteplicità di iniziative, di disponibilità, di attenzioni che a partire dal mondo della sanità, fino a quello delle caritas diocesane e parrocchiali, a tante altre associazioni e parrocchie, ha regalato a tutti noi e a chi era nel bisogno parole di amore.

E ci sono state anche, le abbiamo sentite, parole che sono risuonate pure nel nostro contesto ecclesiale, impegnate a giudicare, a rivendicare improbabili diritti dei cristiani, a “scomunicare” l’altro accanto a noi, i nostri fratelli e udite, queste parole, possono aver anche turbato il nostro cuore, ci hanno ferito nel mostrare un volto di chiesa poco abitato dalla fraternità e dalla carità di chi accoglie. Cose che capitano, come ci ricorda anche la prima lettura che ci mostra una comunità che litiga: quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica.

Quante parole ci hanno raggiunto in queste settimane… e hanno lasciato certamente una traccia in noi, hanno orientato i pensieri, i sentimenti, le scelte anche.

E il vangelo oggi risuona in tutta la sua forza pasquale e ci porta la parola di Gesù che a noi, alla sua comunità, a noi discepoli dice, oggi: “Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. E ancora: “Io sono la via, la verità e la vita”. “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. “Da tanto tempo sono con voi Filippo e tu non mi hai conosciuto?”. “Chi ha visto me ha visto il Padre”. “Le parole che io dico non le dico da me stesso…”. “Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me”. “Chi crede in me compirà le opere che io compio”.

Riassumiamo? Gesù ci dice: ascolta la mia Parola, ascolta la mia vita…

Gesù ci interroga: hai capito la Parola che ti ho detto in queste settimane, nella tua vita? Hai ascoltato? Sono scese nel tuo cuore? E l’ascolto ci rimanda alla fede: hai scoperto un po’ di più la tua fede? L’hai nutrita? E’ Gesù il centro, il cuore della tua fede?

Quali parole dunque ci regala Gesù, bussano al nostro cuore, chiedono di entrare anche in questi giorni ancora difficili?

Io sono la via.

Gesù ci ha accompagnato, ci accompagna, lui che è la via. E’ al nostro fianco, cammina con noi come aveva fatto con i due discepoli di Emmaus e come ha promesso agli apostoli: “Io sarò con voi fino alla fine del mondo”. Gesù è la via, cioè cammina con noi.

Lui ha camminato con te e magari si è specchiato nel volto del sacerdote che ti ha ascoltato, del familiare che ha ricercato un po’ di calore e vicinanza, del povero che, magari chi non te lo aspettavi, si mette in fila per avere un pacco alimentare della carità, del medico che rischia su di sé per aiutare il malato, del morente che con lo sguardo si aggrappa alla vita…

Gesù ha camminato con te… Lui si è fatto vicino alla tua vita, con la sua vicinanza ti parla, ti sostiene, ti sprona, ti precede per indicarti dove avere vita e ristoro. Lui cammina con noi e ci prepara un posto, la vita.

Io sono la verità.

Gesù ci regala parole vere, parole che sondano il cuore, che ci fanno scoprire i nostri veri sentimenti, le intenzioni della coscienza. Gesù accompagna le nostre domande, i nostri momenti bui o il disorientamento; Gesù accompagna i desideri e la ricerca di futuro, i progetti. Gesù che è verità non parla anzitutto alla testa, ma parla al cuore e ci svela che il segreto di tutto, il modo per vivere la vita, la modalità per vivere anche queste difficili settimane è amare, è far vibrare il cuore di amore. Ed è Lui, è la sua parola…

Io sono la vita.

Ce lo ricorda da subito il Signore: “Non sia turbato il vostro cuore… Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore… Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi”.

Gesù non solo ci parla di vita, ma ci regala la vita. La promette, la prepara per noi, ce le offre. Si tratta della vita della nostra esistenza, ma è anche la vita raccontata, svelata dal posto preparato, cioè con gli occhi di Dio, dal punto di vista di Dio, da come la vede Dio ed è vita per sempre, vita che vince la morte, che abbraccia la sofferenza di chi piange…

Tante parole ci hanno raggiunto in queste settimane.

E oggi Gesù ci dice: e la mia parola? L’hai ascoltata? Ti ha raggiunto? E’ scesa nel cuore? Ha un poco illuminato le tue scelte, le tue parole, i tuoi gesti?

Le parole di Gesù sono la via, la sua compagnia, la sua condivisione della tua vita; sono la verità, la luce che illumina i tuoi pensieri, i tuoi dubbi e timori, le tue speranze; sono parole di vita che la vita te la regalano, anche di fronte alla morte o alla sofferenza.

E sono parole che ti cambiano la vita, ti fanno vivere nella tua esistenza il vangelo.

Proprio così ci dice Gesù: “chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste”.

Guardandomi attorno, osservando la generosità dei nostri giovani, la sapienza degli anziani, il calore e la vicinanza in tante famiglie, la preghiera coltivata e nutrita dalla fede, dalla Parola, da tante preghiere e dal rosario, la dedizione di tanti al loro posto, dai medici ai sacerdoti, l’intraprendenza e il coraggio di tanti imprenditori che ripartono, per il bene di tutti e dei lavoratori…, guardandomi attorno mi accorgo quanto la parola di Gesù, accolta, ha operato in noi.

Chi ascolta… compirà opere più grandi di queste, ha detto Lui.

E’ il miracolo della parola accolta, quella parola per cui gli apostoli scelgono di dedicarsi in modo esclusivo chiamando altri a servire le mense e la carità… E’ quella parola diventata pietra d’angolo e sasso di inciampo…

Quanta abbondanza di parola Gesù ci ha regalato. E’ la parola che accolta opera, apre orizzonti di bene e di speranza. Quella parola è accolta e opera… e lo si vede!