Ordinazione Episcopale di Mons. Andrea Miglivacca

Pavia, 9 Dicembre 2015
09-12-2015

PAVIA 9-12-2015 – Un giorno storico per la diocesi di Pavia e per quella di San Miniato, unite nella gioia per l’ordinazione episcopale di mons. Andrea Migliavacca, avvenuta oggi, 9 dicembre, nella Cattedrale di Santo Stefano e Santa Maria Assunta.
Una città vestita per le grandi occasioni ha ospitato la celebrazione presieduta da mons. Giudici, amministratore apostolico della diocesi di Pavia, vescovo di Pavia fino a poche settimane fa, e concelebrata da 17 vescovi e due cardinali provenienti da tutta Italia, fra i quali mons. Carlo Ciattini e mons. Tardelli. Mons. Migliavacca ha ricevuto l’ordinazione episcopale dalle mani del vescovo di Giudici, da mons. Magnani, vescovo emerito di Treviso e da mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia e già vescovo di San Miniato.
Nella sua omelia, mons. Migliavacca ha fatto riferimento all’apertura dell’anno giubilare da parte di Papa Francesco lo scorso 8 dicembre:
“Aprire la porta… Più volte il papa ha richiamato l’esigenza che nella chiesa si curi che le porte siano aperte, non siano blindate, e a tutti sia reso possibile l’accesso.
Aprire la porta: è una immagine che mi aiuta in questo momento a dire la mia gratitudine.
I miei genitori Chiara e Giuseppe mi hanno aperto la porta della vita e mi hanno da sempre accompagnato con discrezione, affetto, cura: a loro, per questa apertura, va il grazie grande di chi riconosce di dono della vita, un dono che passa attraverso volti familiari, i volti di chi ama. Con loro nella casa di famiglia il mio grazie va a mia sorella Elena con la sua famiglia. Sono legami questi che col passare del tempo e delle situazioni non si affievoliscono, ma crescono sempre di più.
Tante porte aperte ho incontrato nella mia esperienza da ragazzo e giovane a Binasco, in oratorio, in parrocchia… Lì è maturata la fede e la scoperta di sperimentarsi nel vivere il dono e l’avventura della amicizia” – ha affermato il vescovo di San Miniato.
“Una strada inedita con la diocesi di San Miniato. Quando arriverò in diocesi il prossimo 20 dicembre aprirò la porta santa. Simbolicamente sarà anche il segno di un cammino che inizia insieme e che intraprendo con fiducia e con gratitudine. Ringrazio l’amministratore diocesano mons. Morello Morelli che per un anno ha guidato sapientemente la diocesi e tutti i preti, i religiosi e le religiose e tanti fedeli laici con lui. Grazie della bella accoglienza che da subito mi avete dato e grazie della vostra presenza oggi a questa celebrazione”.
 
Mons. Giudici durante l’omelia ha ricordato: “La chiamata all episcopato significa l incardinazione definitiva in quella comunità, strutturalmente configurata come diocesi, che il Signore ha voluto per il servizio del suo popolo. E oggi tu diventi il rappresentante della comunità e suo servitore. È grande il mistero di Dio che si compie con la tua consacrazione episcopale, perché alla comunità cristiana di cui sarai pastore, è affidato il compito di testimoniare il Signore sacrificato e vivente. Con la tua Chiesa, e non solo con la tua vita, ti è affidata la missione di testimoniare al mondo la salvezza di Dio.
Le chiamate del Signore ci aprono strade inattese, perché  sempre aperte a nuovi incontri, a inaspettati orizzonti. Nel tuo motto episcopale risuona l’invito alla missione. Dove abiti, Maestro? Il Signore ci ha assicurato che la sua casa è dovunque. All’uomo che chiedeva di poterlo seguire: “Maestro, ti seguirò dovunque tu vada”.  Gesù risponde: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell uomo non ha dove posare il capo”.
La preghiera che la tua Chiesa fa questa sera, con i tuoi amici e i vescovi ospiti,  chiede che tu sappia trovare  dovunque il Signore, qualunque sia l’ambiente che frequenterai, le persone che incontrerai”.
Alla celebrazione hanno partecipato oltre 200 fedeli da San Miniato e molti sacerdoti.