Omelia per le esequie di suor Michelina

Santa Croce sull'Arno, Monastero di Santa Cristiana, 23/2/2018
23-02-2018

Ci siamo raccolti in tanti per accompagnare nella preghiera madre Michelina verso l’incontro con il Padre e con l’Amato della sua vita, il Signore Gesù.

La nostra presenza qui è segno di gratitudine a lei per il tanto bene che ha fatto nella nostra comunità, in questo monastero e nella vita di tanta gente di Santa Croce e di chi ha vissuto occasioni di incontro con il Monastero. Insieme è il nostro modo per dire grazie a Dio per averci dato una donna e una monaca come è stata madre Michelina.

 

E’ stato un percorso lungo, ricco e carico di anni il cammino di madre Michelina, nata il 28 novembre 1919. 98 Sono gli anni della sua vita di cui possiamo rendere grazie.

Entra nel monastero agostiniano di S. Cristiana nel 1947 e qui vive come monaca e come Madre, essendo stata Priora per quasi vent’anni, poi come Madre Vicaria e dal 2015 al 2010 ancora Madre Priora.

Ha vissuto la storia bella di questo monastero, con le ricchezze e il grande significato che aveva ed ha ancora nella comunità sia ecclesiale, ma anche civile di Santa Croce e ha saputo accompagnare anche i momenti più difficili, come la riduzione numerica delle monache.

Madre Michelina con sguardo sapiente ha saputo accompagnare il monastero verso il futuro accogliendo l’aiuto del monastero di Montefalco, a cui ancora siamo grati.

La nostra monaca è stata segno di preghiera e di contemplazione, donna di ascolto e di incontro con la gente che ricorreva a lei per un confronto, un consiglio, una confidenza; è stata educatrice, insegnante nella scuola femminile del monastero. In tanti oggi la ricordano come educatrice e sono alunne che non dimenticano l’approccio materno, abitato dalla pazienza, dall’ascolto, dalla accoglienza e dalla preghiera.

 

Ci lascia su questa terra, ma ci accompagnerà dal cielo, una donna, madre Michelina che ha portato una luminosa testimonianza di profonda e ricca umanità, di sguardo e preghiera contemplativa, di amore attento a promuovere cammini e accompagnamenti educativi.

E’ una testimonianza che viene illuminata e ben spiegata dalla Parola di Dio proclamata.

 

La pagina del Cantico dei Cantici ci parla dell’incontro con Dio, della relazione con Lui, come di una calda, passionale, decisiva esperienza di amore. “Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore. Le grandi acque non possono spegnere l’amore”.

Abbiamo richiamato i tanti aspetti della vita di madre Michelina e della sua testimonianza, tutti illuminati e ben spiegati da questo amore che è anzitutto sguardo rivolto a Dio e incontro e dialogo con lui, contemplazione. La contemplazione, appunto, di cui la vita consacrata contemplativa è esperienza e segno, ci ricorda che Dio è Amore, credere in Lui, guardare a Lui e incontrarlo è esperienza di Amore, è scoperta di essere amati.

E’ questo il segreto della vita di madre Michelina, una esistenza orientata a Dio, ricca dell’incontro con Lui, abitata dall’amore del Signore che accompagna i lunghi anni della sua esperienza terrena, facendola sentire amata, amandola. Madre Michelina ci racconta che l’amore di Dio, l’essere da Lui amati fa vivere e accompagna una vita intera.

Ma come si poteva vedere in lei questa relazione di amore con Dio? Lo si è visto e tanti l’hanno sperimentato nella sua dedizione, nel suo aprirsi agli altri, soprattutto nel ministero della consolazione e nell’arte di educare amando. Madre Michelina è donna e monaca che ha saputo amare e ci ha parlato in questo modo, ci ha regalato un riflesso dell’amore di Dio.

Ora è Lui, l’Amore che per sempre incontra e che a lei dà vita per sempre.

 

La pagina evangelica ci consegna la promessa, “beati”, per coloro che vivono il vangelo. E nelle vicende varie della vita, anche le più faticose, si può gustare una beatitudine, si può cogliere la presenza di Dio che è con noi.

Certamente la vita di madre Michelina è vita beata, non anzitutto perché felice, ma perché abitata da Dio, dalla sua presenza, dall’amore che abbiamo ricordato, dal dono della sua vita.

Mi piace pensare però che questa beatitudine è anche per noi. Beato chi ha potuto incontrare suor Michelina sulla sua strada e da lei ha ricevuto il bene. E’ stato il dono della parola, della consolazione, del suo ascoltare…; è stata la mano che prende e accompagna come fa ogni buon educatore e così la ricorda chi a scuola l’ha incontrata. Sono beati i tanti per cui lei ha pregato e ancora prega.

Beati: così vogliamo pensare alla vita e al dono di madre Michelina in mezzo a noi. Ma così vogliamo sentirci un po’ anche noi per averla avuto e incontrata.

 

Beati… E’, immagino, anche l’augurio, il messaggio che madre Michelina ci lascia. Non abbiate paura di cercare l’amore di Dio, non abbiate paura di desiderare una vita beata, una vita che in comunione con Dio sa fare il bene, sa confidare in Lui, e ci si riconosce cittadini del Regno dei cieli.

Continua a pregare per noi, per questo monastero, per la gente di Santa Croce, per tutta la diocesi e il suo vescovo, cara madre Michelina.
 

+ Andrea