Omelia per la S.Messa con il conferimento del Lettorato

San Miniato, chiesa di San Domenico, Giovedì 26 aprile 2018
26-04-2018

Conferimento del lettorato a
Nicola Gentili, Marco Paoli, Tommaso Giani

 

La pagina degli Atti degli Apostoli ci consegna la parola di Paolo che ripercorre le tappe della storia della salvezza, le tappe della vicenda nella quale si racconta e si fa memoria di come Dio ha amato, ha voluto bene, ha salvato il suo popolo. Sono tappe che hanno fatto il popolo e la sua storia e che l’hanno segnato per sempre.

Anche la nostra vita custodisce tappe che per noi segnano la storia di amore e di custodia di Dio per ciascuno.

Appartiene a queste tappe nella storia personale il conferimento del lettorato questa sera a tre uomini, Nicola, in cammino per il diaconato permanente e Marco e Tommaso in cammino verso il presbiterato. A voi, nel vostro personale cammino, auguriamo che il dono del lettorato in questa serata a voi conferito a poi da voi vissuto, appartenga e costituisca realmente una tappa che racconta come Dio vi sceglie e vi ama, ama proprio voi. E a partire da questo dono riprende e prosegue il vostro cammino di sequela.

 

Il lettorato nel cammino verso il ministero ordinato è una prima “consegna” in cui si è configurati a Cristo. Come Lui vi è donato di accogliere la Parola, di lasciarvi da essa illuminare e sarete “mandati” per l’annuncio. Il lettorato racconta l’esperienza della sequela e della missione, alla luce del dono della Parola. Questa Parola il lettore e in futuro il diacono e il presbitero dovranno servire e annunciare.

 

Della prima lettura degli Atti degli Apostoli vorrei notare la geografia. “Salpati da Pafo… giunsero a Perge, in Panfilia”; Giovanni però si separa e va altrove, a Gerusalemme; e poi gli altri verso Antiochia e nuovi orizzonti.

Attraverso questa geografia si racconta l’annuncio e il diffondersi della Parola. La comunità primitiva è testimone che la Parola annunciata non trova confini, supera barriere, vince le difficoltà, sperimenta una diffusione sorprendente. E questo diffondersi della Parola, ci ricorda Paolo in questo discorso, è opera di Dio, è sua iniziativa.

Cari lettori avete davanti la geografia della missione, la geografia della vostra vita. Ci sono vari paesi…: Perignano, San Miniato, Galleno, Genova, Pavia, Capannoli, Ponsacco… La geografia, i nomi delle comunità che voi vivete e incontrate, raccontano il diffondersi della Parola e della operosità di Dio. Vivere da lettori vuol dire scoprire il dono, la forza di portare in questi luoghi, in questi orizzonti della geografia la Parola viva del Signore, la sua Parola di vita. E non si tratta solo di portare la Parola, ma anche di scoprire che la Parola ti raggiunge proprio dove ti trovi. E potremmo ridire gli stessi luoghi e poi ancora quelli di tanti di noi oggi qui convenuti… Tutti noi insieme ai nuovi lettori potremmo scoprire che lì dove siamo la Parola di Dio viene a visitarci, ad abitare il cuore, a orientare i passi da muovere e la nostra geografia, la nostra vita, si scopre abitata e amata da Dio. E’ questa la operosità della Parola e il dono che oggi, cari lettori, vi viene fatto.

 

Il vangelo ci consegna una beatitudine: “Bati se le mettete in pratica”. E si riferisce a queste cose che sono anzitutto un gesto…, la lavanda dei piedi, il servizio, il dono della vita.

Gli apostoli sono invitati anzitutto a vivere, a ricevere un gesto, la lavanda dei piedi e solo dopo sono chiamati a ripetere il gesto, a fare come ha fatto Lui.

Si tratta allora di lasciarsi lavare i piedi, anzitutto. E questo gesto è consegna di una Parola viva, efficace, profonda per gli apostoli. Non vi sono solo parole, ma un segno, un gesto che mostra come vivere la Parola. E così, beati coloro che hanno ricevuto questo gesto, questa Parola e che sanno viverla a loro volta.

Lasciarsi lavare i piedi. E’ un gesto che custodisce parole forti e dirompenti. Sono le parole del servizio, del servire, del farsi servi e obbedienti.

Per noi l’immagine della lavanda dei piedi può evocare i tanti gesti e le tante parole che nella vita noi abbiamo incontrato e raccolto.

Il lettore è anche uno che ascolta, che sa cogliere i gesti, li riceve, apre il cuore all’ascolto e alla accoglienza.

Carissimi Nicola, Marco, Tommaso provate a pensare a chi vi ha lavato i piedi. Pensate quali volti aveva, come si è fatto vicino, come vi ha fatto del bene curandosi di voi. E non si tratta solo di gesti, sono anche testimonianze di vita, parole…

Ecco carissimi; quali gesti, quali parole vi hanno toccato nella vita? Chi vi ha lavato i piedi? Pensate a volti concreti, toni della voce, sguardi, contatti…

Prova a dirti, con sincerità: quali parole porto io nella vita? Quali mi hanno segnato davvero  e ho ascoltato? A quali parole credo veramente?

Caro lettore, ascolta. Scopri le voci che hanno fatto il tuo cammino, hanno tracciato una direzione, sono diventate riferimento o talvolta anche scandalo; eppure in quelle voci c’era la Parola di Dio.

Ci sono certo parole e gesti che più ti toccano.

A noi allora, a voi Gesù ripete: “Siete beati se le metterete in pratica”.

Il lettore è colui che, alla luce del Vangelo, ripete alcune parole, quelle belle, autentiche, perché per primo le ha ricevute lui.

Allora carissimi Nicola, Marco, Tommaso… quali parole ci dite? Quali voci e quali parole hanno segnato i vostri passi. Beati voi…

Cari amici lettori parlate delle parole che vi hanno segnato davvero, che hanno lasciato in voi il solco della Parola di Dio e proprio quelle sono le parole che potete consegnare agli altri.

 

Dunque la nostra comunità vi affida alla Parola. Sia questo dono del Signore a guidarvi e a portare il calore dell’amore di Dio e possa essere la grazia del lettorato a sostenere i vostri passi e a orientarli verso chi attende questa Parola di salvezza.

+ Andrea