Omelia per la Processione del Corpus Domini

Giovedì 31 Maggio 2018, chiesa Cattedrale, nella festa della Visitazione della B.V.M.
31-05-2018

Ci ritroviamo questa sera, carissimi, per celebrare come segno cittadino e diocesano la processione eucaristica in occasione della solennità del Corpus Domini che la liturgia ci farà vivere domenica prossima.

Con singolare circostanza quest’anno la processione si colloca nel giorno che vede la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. E’ la festa con cui si conclude il mese di maggio, mese dedicato alla Madre di Dio e che ci ha visto pregare in modo particolare il Santo rosario e quest’anno è stato anche occasione per condividere la nostra preghiera di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

Lo sguardo a Maria sappiamo quanto ci avvicini a Gesù, alla sua presenza e, in modo particolare, al dono della sua vita sulla croce di cui l’Eucaristia è memoria viva.

Sotto la croce stava Maria per accogliere il dono della vita del Figlio e poi nel cenacolo è raccolta Maria con gli apostoli nell’incontro con il Signore Risorto e nella attesa del dono dello Spirito santo.

La festa che oggi la liturgia ci fa vivere, la visitazione di Maria ad Elisabetta, illumina l’attenzione che vogliamo dare all’Eucaristia non solo questa sera, ma nella vita della Chiesa e delle nostre comunità e insieme accompagna anche i passi della processione che vivremo.

 

Il vangelo è racconto di un cammino: “Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”. E sappiamo come l’incontro tra le due donne in attesa di Gesù la prima e di Giovanni Battista la seconda diventa occasione per un primo incontro con la presenza del Dio con noi: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel suo grembo”.

Il cammino di Maria è quello di colei che porta Gesù e laddove si incontra e si accoglie il Signore, la sua presenza, cambia la vita. Elisabetta si accorge della presenza e dell’opera di Dio. E cambia la vita che è raccontata come una vita densa di lode e di gratitudine: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”.

Si incontra Gesù e cambia la vita. E’ questo il miracolo della Eucaristia: essa è celebrazione della presenza reale di Gesù in mezzo a noi, una presenza che questa sera vogliamo portare per le nostre strade, vicino alle nostre case, nella nostra vita e a tutti noi è chiesto di accogliere, di aprire la porta di casa, della famiglia, del nostro cuore. L’annuncio è che se lo incontriamo, se lasciamo entrare il Signore che passa, allora cambia la vita e anche noi diventeremo capaci di lode, di una vita carica di benedizione, di dono di vita.

 

E’ la prima lettura che ci descrivere meglio come sia una vita segnata dalla lode e dalla benedizione.

C’è una molteplicità di espressioni della carità: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri; gareggiate nello stimarvi a vicenda; siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera; c’è poi un caldo invito alla ospitalità, alla accoglienza dell’altro; rallegratevi con quelli che sono nella gioia e piangete con quelli che sono nel pianto; volgetevi a ciò che è umile.

E’ il racconto di una esemplarità di vita che è stata anzitutto la vita di Maria. Lei ha vissuto così, con questo spirito di vangelo e di novità.

Noi oggi accompagniamo l’Eucaristia per le nostre strade… L’incontro suscita la lode, abbiamo detto, cioè ci regala una vita capace di vivere le dinamiche, gli atteggiamenti, lo stile che Paolo ci ha raccontato.

 

Anche noi allora potremo cantare, come Maria, il Magnificat. E le parole della nostra preghiera saranno il racconto della nostra vita, in cammino, tra le nostre case, certi della presenza del Risorto tra di noi, come narra e dona la ricchezza dell’Eucaristia.