Omelia per il conferimento dell’accolitato a Marchitto Alfonso

Santa Maria a Monte – 13 ottobre 2022
13-10-2022

 

L’accolito è chiamato a svolgere un servizio, un ministero nella Chiesa che è strettamente legato all’Eucaristia.

Egli è chiamato anzitutto a coltivare una vera e profonda spiritualità eucaristica, nutrendosi del Corpo del Signore e diventano cibo spezzato per gli altri, segno della carità che scaturisce dal Sacramento dell’altare.

L’accolito poi deve servire all’altare per la degna celebrazione dell’Eucaristia e potrà svolgere un servizio di ministro della comunione, soprattutto verso i malati e gli infermi.

Per il seminarista che diventa accolito, questa tappa fondamentale lo richiama a conformare la proprio vita al Signore Gesù che lo ha chiamato, il Maestro e quindi a diventare come Lui servo, colui che lava i piedi ai fratelli e che dona la vita. Cibandosi del corpo di Cristo il seminarista accolito matura ogni giorno il suo diventare membro del Corpo di Cristo che è la chiesa, il popolo santo e amato di Dio.

E’ questo, Alfonso, il dono che ricevi questa sera e l’impegno che ti assumi nel cammino di vocazione che ti orienta verso il sacramento dell’Ordine.

La pagina evangelica, particolarmente dura e schietta, invita alla verità della vita, alla coerenza e alla vera testimonianza di vita. Non sembrano così esemplari i dottori della legge che Gesù rimprovera, richiamando invece ad una vita vera, autentica.

Questa pagina particolarmente forte diventa per te, Alfonso, questa sera come una domanda.

E ti chiede: stai seguendo davvero il Signore? Cosa c’è nel tuo cuore? E’ Lui solo che cerchi e che vuoi seguire? E’ Lui e la sua Parola che tu ascolti? A chi ti affidi nel tuo cammino? Cosa dice la tua vita, cosa racconta agli altri? Che desideri ci sono nel tuo cuore? C’è un po’ di vangelo nella tua vita? Vuoi davvero andare avanti verso il sacerdozio? Sei consapevole della vita che scegli e della coerenza che ti sarà chiesta?

Gesù nel vangelo fa risuonare il suo grido: “Guai a voi…”. Non è parola che deve intimorire, ma è come uno sguardo di Gesù che scalfisce il cuore, anche il nostro cuore e ci chiede, ti chiede: E tu?

L’accolitato diventa allora questa sera un tuo sì alla sequela, all’andare dietro a Gesù con verità, ad affidarti a Lui e alla Chiesa. Ed è invito a lasciar entrare sempre più Gesù nel tuo cammino, colui che si affianca ai tuoi passi e che per questo ricevi come Eucaristia.

La prima lettura sembra allora richiamarti le coordinate della vocazione.

“Paolo, Apostolo di Cristo Gesù, per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso…: grazia a voi e pace da Dio”.

E’ un incipit in cui è racchiuso tutto.

Prova a sostituire a Paolo il tuo nome, Alfonso. E immaginare che questo parli di te e dell’accolitato.

Apostolo di Gesù Cristo, cioè chiamato dal Signore e a portare Lui, la sua presenza. L’accolitato per te diventa nuova chiamata del Signore che ti lega a Lui, in una spiritualità eucaristica. “Di Gesù Cristo…” sembra quasi definire l’identità dell’Apostolo, quasi un cognome. Ecco… oggi nell’Eucaristia ti viene detto che il tuo cammino, la tua identità è “di Gesù Cristo”, cioè amato da Lui, chiamato da Lui, amico suo. L’accolito… e amico di Gesù.

“Per volontà di Dio”, cioè sempre in ascolto. La sua parola che hai imparato a conoscere e gustare da lettore continui ad accompagnare la tua vita e il tuo discernimento. Si diventa preti non per proprio desiderio, per un proprio progetto, ma per volontà di Dio, in ascolto e obbedienza alla sua Parola. Non ci sarebbe Eucaristia senza Parola di Dio e sono, lo sappiamo, le due mense della Messa, la mensa della Parola e la mensa del pane e del vino e non ci sarebbe l’una senza l’altra. Sii accolito… per volontà di Dio.

“Ai santi…”: non si vive il ministero per se stessi, ma inviati agli altri, per il popolo di Dio, nella missione. Anche tu Alfonso, con l’accolitato, vivi un nuovo mandato a farti carico della comunità, a servire il popolo di Dio, ad amare il popolo di Dio, questa Chiesa. Nell’Eucaristia Gesù celebra la sua missione, il dono della croce, il sangue versato. A noi, a te accolito, come vescovo, a nome della Chiesa, consegno il mandato. Si tratta di vivere un invio e scoprire che dono si è per gli altri.

Potremmo concretizzare oggi questo mandato dicendo che sei inviato ad essere fratello, a costruire comunità e fraternità, a ritessere i legami spezzati, a portare l’amore che è il Corpo di Gesù.

Sii accolito in una Chiesa che vive il cammino sinodale, cioè che vuole crescere nella fraternità, nel camminare insieme, nel vivere cammini di comunione. Sei chiamato a servire la fraternità, collocandoti da fratello. Potresti tradurre proprio così la parola “accolito”…: “fratello”.

Caro Alfonso, viviamo questo accolitato alle soglie della apertura del Giubileo dei 400 anni della diocesi. Celebrare un Giubileo vuol dire riscoprire e fare memoria di una storia, e quindi di tanti volti di credenti che in questa Chiesa hanno servito il Signore, hanno annunciato il vangelo e si sono dedicati alla costruzione della comunità cristiana e all’annuncio del Regno di Dio.

Tanti volti e storie di cui vogliamo fare memoria e insieme ringraziare. Volti e storie di un cammino di 400 anni.

L’accolitato che ricevi oggi ti invita a sentirti oggi volto e storia di vita che rende viva questa Chiesa che è in San Miniato, che contribuisce a farle compiere un tratto di strada, che si sente famiglia con tanti altri credenti, di oggi, che vogliono amare il Signore e i fratelli.

400 anni di storia, di volti… tra cui ritroviamo oggi anche il tuo.

Ma ricorda… non va bene se si dovesse intravvedere un volto… da solo. E’ volto di Chiesa, è davvero accolito se è un volto, una storia sempre insieme agli altri, in una comunità, in un cammino mai individualista, ma sempre comunitario e quindi eucaristico.

Ti accompagnino due sguardi.

Quello del Beato Carlo Acutis, di cui si è fatta memoria liturgica ieri. Egli ti accompagni a vivere come lui l’eucaristia come l’autostrada che ti porta in cielo.

E lo sguardo di Maria, ricordata oggi come Madonna di Fatima: ti custodisca e ti accompagni nel tuo cammino dietro al Signore e a quell’Amore che è Eucaristia.