Omelia della Veglia Pasquale 2017

San Miniato, chiesa Cattedrale
16-04-2017

Carissimi,

 

le letture della Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci hanno accompagnato al canto del gloria, un canto di gioia che prelude all’annuncio che il Vangelo ci ha consegnato: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il Crocifisso. Non è qui. E’ risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era deposto”.

Questo annuncio di gioia era raccontato anche dal canto del preconio, dopo aver accolto la luce del cero e risuona nei segni del battesimo, dell’acqua santa con cui saremo aspersi in ricordo del nostro battesimo. Abbiamo la gioia questa notte di avere alcuni fratelli che riceveranno il battesimo: è un dono per loro e per tutti noi, un segno vivo che ricorda a tutti la ricchezza di questo dono ricevuto.

E il Signore Risorto è colui che è presente, e che annuncia che lo si potrà incontrare, in Galilea: “là mi vedranno”. E così la liturgia eucaristica in questa Veglia pasquale regala a noi quella promessa: il Signore è vivo, è in mezzo a noi e lo possiamo incontrare, accogliere.

E’ notte di gioia questa!

 

In particolare vorrei raccogliere dalla Parola di Dio ascoltata e dai segni di questa Veglia.

C’è un annuncio di gioia, di salvezza, di vita, un annuncio di pace e di misericordia, un annuncio di ricostruzione e di nuovo cammino che scaturisce quando la situazione in cui esso risuona è segnata da fatica, esilio, pericoli, buio, disorientamento. C’è il caos prima della creazione, c’è la schiavitù dell’Egitto, c’è l’esilio in terra babilonese, c’è il corpo di Gesù che morto in croce riposa nel sepolcro e all’improvviso la luce rifulge, cambia la vita, si riprende a sperare, riparte il cammino, le promesse di Dio si realizzano, risuona l’annuncio di bene.

E’ di questo annuncio che parla anche la luce del cero pasquale e il segno dell’acqua che benedetta porta la vita nel battesimo.

 

E’ questo l’annuncio pasquale nella nostra vita. Siamo consapevoli del nostro cammino, lo conosciamo. Sappiamo anche quali fatiche, pericoli, peccato, preoccupazione, buio e sofferenza talvolta possono accompagnarci. La Pasqua ci annuncia che nella vita quando è così, anche quando è così, giunge la voce dell’alleluia: il Signore è risorto, riprendi a vivere, a camminare, a sperare. La Pasqua ci dice che questo annuncio è portato a te, e non c’è esistenza o situazione in cui esso non possa risuonare e dischiudere le porte della morte.

Nel buio di qualche tratto del nostro cammino di vita e nelle tenebre che avvolgono ancora il mondo dove risuona la voce della guerra, della inimicizia, delle ingiustizie, della povertà, di popoli costretti a lasciare la loro terra, di bimbi non accolti o violati, di famiglie che si disgregano o che non nascono mai, di presunzione di procurarsi la morte quando lo si vuole, di cultura segnata dal relativismo, in un mondo così esplode la luce della Pasqua: il Signore non smette di portare la pace e la riconciliazione, il bene e la sua misericordia.

 

E’ l’augurio che facciamo ai fratelli che stanno per ricevere il battesimo. Accade per voi in questa notte un evento sorprendente: al cammino della vostra vita, con le esperienze che vi riguardano oggi non solo vi è annunciata, ma vi è donata la vita nuova, la vita del Risorto e inizia un cammino nuovo.

 

E’ questo l’augurio pasquale: risuoni in tutti noi l’annuncio di gioia, il Signore è risorto, il Signore è vivo.

Buona Pasqua.