Omelia della Veglia Pasquale – In streaming

San Miniato, Chiesa Cattedrale
11-04-2020

 

Risuona in questa notte, nella grande Veglia pasquale, la madre di tutte le veglie, una voce che squarcia il buio e le tenebre: “Voi non abbiate paura!” dice l’angelo alle donne giunte al sepolcro vuoto e ripetuto da Gesù Risorto nell’incontrare i suoi: “Non temete”.

È una esortazione che attraversa anche le altre letture proclamate.

C’è una promessa di amicizia con Dio, un imparare a non temere Dio rivolto all’Adamo e a Eva; è la fede di Abramo che offre il figlio a sentire e muoversi alla luce del non avere paura; è un invito a non avere paura quello rivolto a Mosè nell’attraversare il mare per la liberazione ed è la promessa dei profeti al popolo in esilio: non avere paura.

Questa notizia ci raggiunge oggi in un mondo disorientato, ferito, fragile, incerto sul futuro. Ci ricordava il papa che fitte tenebre si sono addensate sul mondo a causa della pandemia di coronavirus. Tenebre che vogliono dire paura del contagio, tantissimi morti, malati e persone gravi, in terapia intensiva costrette ad una disumana solitudine, strage di anziani, anche nelle case di ospitalità per loro, fatiche quasi sovrumane per i medici e gli operatori sanitari che si spendono senza sosta per chi soffre, timori per il futuro delle nostre aziende e per il lavoro, una nuova e grave povertà che si affaccia al nostro orizzonte, l’essere costretti ad un isolamento tra di noi, l’ormai famoso distanziamento sociale. Fitte tenebre…

Ed è ancora notte, non si sono ancora dissolte, neanche sappiamo quando supereremo questa emergenza e come sarà il dopo.

Ma una voce nuova questa notte risuona proprio nelle tenebre, nel buio e nel tremore di tutti noi: Voi, non abbiate paura!

Non si tratta semplicemente di una bella esortazione, trasmessa a noi per incoraggiarci, quasi per illuderci. L’invito dell’angelo e del Risorto nel non avere paura non è un invito a provarci, ma è un dono da accogliere.

Non abbiate paura è il dono del Risorto quest’anno per noi, una nuovo sentire da accogliere nel cuore.

Non abbiate paura è una ritrovata iniziativa di vita e di bene, di speranza e di solidarietà che possiamo vivere ciascuno di noi, come quelle donne che si mettono in cammino per andare al sepolcro non sapendo ancora cosa le aspetta. Ed è già l’alba per loro.

Non abbiate paura è una promessa che la vita, il Signore, non smetterà mai di regalarcela, anche per coloro che attraversano il mistero e il dolore della morte.

Non abbiate paura è il racconto del cammino di Gesù, il crocifisso, colui che è morto e che così ha vinto la morte, e trionfa la vita, anche per noi, per me, per te.

Non abbiate paura è promessa di incontri nuovi: è così che si potrà incontrare l’altro, quelli di casa e gli amici, chi è malato e chi si dedica con tanta passione e generosità, i più anziani e i nostri bimbi scoprendo la bellezza di stringere legami e di sentire l’altro amico e fratello.

Non abbiate paura è il Signore stesso che ce lo dice e per noi risuona l’invito: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea. Là lo vedrete”. E lui stesso lo ripete: “Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”. Si può non temere perché il Signore promette di camminare con noi, promette che lo incontreremo davvero.

E accade che lo si incontra diventandone testimoni, andando dai nostri fratelli a dire che il Signore Risorto, la Vita, ci attende…

È la Pasqua di quest’anno: rinnovati da questo annuncio diventiamone portatori. A chi oggi è nella paura, a chi è malato e solo, a chi è nella violenza della guerra e della esclusione, a casa nostra ripetiamo noi: non avere paura… e sarà come quell’abbraccio ai piedi di Gesù.