Omelia della Messa della Notte di Natale

San Miniato, chiesa Cattedrale, ore 23,30
24-12-2021

 

Ma guarda te quanta gente in movimento, nella campagna, qui attorno a San Miniato… oh, no, Betlemme, scusate. E sembra che corrano tutti in una stessa direzione.

Che valga la pena seguirli e vedere dove stanno andando?

Mi apposto un poco a distanza; vedo non tanto lontano da me una luce fioca, poche persone in una grotta, un poco illuminata e da lontano si sente in modo distinto il suono di vagiti di un neonato. Mah. Chissà che sarà…

Ah ecco. Vedo i pastori, o meglio gente che lavora in campagna, da noi (esperti negli ulivi e nelle viti… e… qualcuno l’ho conosciuto anche questo autunno in una giornata di vendemmia). Corrono, corrono verso quella grotta. Tanti sembrano solo curiosi…

Vedo anche dei miei amici, ci sono perfino dei preti e poi anche degli imprenditori e con loro gente in cammino, turisti, pellegrini e quanti ristoratori anche (eh si, a San Miniato ce ne sono…).

Quanti volti della gente saminiatese che vedo. Tutti verso quella grotta.

Ma cosa li avrà attirati verso quella grotta? Sembra del tutto semplice, normale. Certo un po’ strano e curioso il sentire quel bimbo che piange, uno appena nato eh.

Provo a fermare qualcuno… Un prete, prima, poi uno che so ha una bella conceria qui vicino e poi un giovane di quelli che trovo nelle parrocchie, e anche un bambino, uno di quelli che mi aiutano nelle prediche delle domeniche e anche un chierichetto.

Chiedo loro: Ma cosa siete andati a vedere? Tutti mi guardano un poco stupiti, quasi sorpresi che solo io non sappia nulla.

Ma ecco che all’improvviso uno sconosciuto, non è tanto ben vestito eh… uno che non avevo mai visto. Forse un povero, o un immigrato, non è di qui, ma si capisce che non ha vita facile. Proprio lui si rivolge a me… e mi dice: “ma non lo sai? E’ nato un bimbo!”.

Capisco che di questi tempi in cui di bimbi se ne fanno pochi, soprattutto in Italia, che sia nato un bimbo è anche una notizia in effetti. Ma non una notiziona da attirare così tanta gente…

Ma tutti, proprio tutti adesso, tornandosene a casa mi dicono che hanno ricevuto come dono la gioia, la pace, uno sguardo nuovo sulla loro vita, il perdono e la misericordia, il loro cammino che riprende con speranza.

Adesso capisco! E’ nato un bimbo ed è una notiziona perché ci dice che nulla, né la sconfitta, o l’insuccesso, né il peccato o la cattiveria umana, né la violenza o la guerra e neanche la malattia o la pandemia che stiamo vivendo e neppure la morte hanno vinto la vita… C’è ancora vita, c’è vita nuova, una vita che nasce… E’ una vita che nasce per me, per noi… ed è una grande notizia!

E’ il  miracolo della vita, la notizia della vita, l’accoglienza della vita che sempre regala gioia, sguardi rinnovati, fraternità.

Quasi quasi allora m’avvicino anche io…

Ecco, ora sono proprio qui, davanti a loro, babbo, mamma e un bimbo, bellissimo, appena nato. Vedeste che occhioni!

E quel bimbo, con questi occhioni strepitosi, sembra che ora guardi proprio me, sembra che stesse attendendo me; e con le braccine tese pare che voglia abbracciarmi.

E poi… i suoi genitori… Sono di una cortesia che non m’aspettavo, con tutta quella gente che è arrivata! Mi regalano una accoglienza che mi stupisce e mi commuove. Sento che si chiamano tra di loro: Maria le dice Lui e lei: Giuseppe… E il bambino mi pare di aver sentito che lo chiamano Gesù.

Proprio adesso! Vibra il cellulare in tasca… Una notizia nella chat dei vescovi italiani su whattsap.

Ah se ne sono accorti anche loro, i vescovi. Ma cosa c’è scritto… Ecco: “attenzione, attenzione, notizia sorprendente per i vescovi da far sapere a tutti, da diffondere subito: E’ nato il Dio con noi, l’Emmanuele, l’atteso dalle genti. Tutti i vescovi sono allertati per diffondere questa notizia”.

Ma…, allora… Mi manca quasi il fiato.

Sono forse proprio io qui davanti a questi bimbo che è il Dio con noi, il Dio della vita su questa Terra?

Non riesco a trattenere le lacrime. Dio, l’Amore è qui davanti a me e mi regala vita e letizia…

Cari amici, sono qui allora, questa notte, a raccontarvi questa notizia strepitosa.

Ascoltate…

Te che hai forse paura per la pandemia che si sta di nuovo diffondendo col contagio, tu che hai perso speranze nella tua vita, tu che ti senti solo, e te che sei povero, ti manca tanto, ti manca tutto, e poi anche a te che non ti senti accolto e magari vieni da lontano, da un’altra terra e hai camminato o navigato tanto; e anche te che temi di perdere il lavoro e il tuo capo che non sa come mandare avanti l’azienda, e voglio gridare perché anche chi è in carcere o negli ospedali e nelle case di riposo, gli anziani sentano. E poi sentite giovani in ricerca di felicità e famiglie nelle quali si è persa l’armonia, e vorrei che sentissi anche tu, mamma che stai pensando di non accogliere il tuo bimbo in grembo, sentite anche voi preti della nostra diocesi e poi voi bambini, e voi che sognate l’amore e siete nostalgici della vita, ascoltate… Ah, anche voi, qui in questa cattedrale questa notte…

Sentite tutti un po’…

Venite, venite anche voi, vieni anche tu a contemplare con me il bimbo nato, il Dio con noi, perché con i suoi occhioni cerca anche te, vuole guardare proprio te…

E qui, davanti a Gesù bambino, in questa nostra Betlemme della fede, ascolta il tuo cuore guardato e amato dal Dio bambino. E scopri che in questa notte il Dio che è nato è venuto per te e ti regala ora il calore e l’affetto, l’incoraggiamento e la speranza, l’amore e il coraggio che cercavi.

Egli ora è la tua compagnia, è il Dio con te, con noi. E’ un bimbo per te… E’ la vita per te.

Possiamo ripartire, amici, ora… E andiamo a casa tra poco, al termine della Messa con questo dono: ci è stato dato un bimbo, ci è dato il Figlio di Dio che è nostro fratello… ed è vita per noi, per gli altri, per te che la stai cercando.

Buon natale.