Omelia del Vescovo per il Mercoledì delle Ceneri

San Miniato, chiesa di San Domenico
17-02-2021

Una immagine accompagna il nostro tempo e le urgenze che ci troviamo ad affrontare, l’immagine della ripresa, della ricostruzione. E’ evidente a tutti a cosa si faccia riferimento: si tratta di affrontare l’emergenza sanitaria che ancora stiamo vivendo e che ci ha travolti, la crisi economica in ogni settore della produzione, la fatica di famiglie, giovani e ragazzi, anziani a pensare al futuro. E anche le nostre comunità cristiane sono impegnate a capire quali itinerari intraprendere e quali scelte sono necessarie per riprendere, per riavviare tanti cammini di fede, anzi per rinnovarsi alla luce di quanto è capitato.

Ripresa, ricostruzione… potremmo dire che si tratta di “ricominciare”.

E’ questo l’invito che ritroviamo nella prima lettura del profeta Gioele: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti… Ritornate al Signore, vostro Dio”. Il profeta fa risuonare nella comunità l’invito a scoprire, proprio nella esperienza del peccato, della infedeltà, dell’allontanarsi da Dio e magari della paura, che il Signore è un Dio che attrae e a cui si può tornare, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male”. E’ l’amore e la misericordia di Dio che invitano il popolo che ha mancato, che si è allontanato a ricominciare. Si comprende chi sia il grande protagonista di questo ricominciare: non tanto il popolo, invitato a tornare al Signore, ma è Dio stesso. Si può tornare perché Lui ricomincia rinnovando la sua scelta di questo popolo, il suo amore, la sua pazienza.

Anche San Paolo fa risuonare un invito a “ricominciare”: “lasciatevi riconciliare con Dio”. E’ l’invito a ricominciare una storia di amicizia che è ascolto, confidenza con Dio, gioia di vivere la sua Parola. E anche in questa pagina della Scrittura si svela chi sostiene e sollecita, che rende possibile questo ricominciare: “Egli dice:… nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole”. Lasciarsi riconciliare… non racconta questo invito qualcosa che dobbiamo fare noi, si tratta solo di lasciarsi trovare, di lasciare che si faccia a noi vicino Lui, il Signore. E ricomincia la vita, si ricomincia vivere.

La pagina di vangelo indica alcuni aspetti della vita umana, della nostra vita nei quali ricominciare: il rapporto con Dio, la preghiera; la cura della vita, vivere cogliendo il dono che c’è nella vita, attraverso il digiuno; la relazione con gli altri, con i fratelli, scoprendo di essere fratelli tutti, attraverso l’elemosina. Ecco da dove ripartire: il rapporto con Dio; vivere, cioè far fiorire la nostra vita; la relazione fraterna con gli altri, soprattutto chi è più bisognoso. Da qui si può ripartire. E anche il vangelo ci ricorda che vivendo questi aspetti come ci è indicato non sarà questo un nostro merito, o condizione per avere un qualche premio per la vita, ma sarà occasione per lasciare che ancora una volta sia il Signore a ricominciare con noi: “il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”.

E’ con questa parola che vorrei augurare a tutti un buon cammino di quaresima. E’ un tempo che sappiamo ancora denso di nubi e di incertezze; ricordate che un anno fa, in questa celebrazione, iniziavamo un tempo di preghiera davanti al crocifisso di Castelvecchio che avevamo portato qui, evento straordinario e ci ritroviamo, dopo un anno, ancora feriti da questa pandemia. Ma la quaresima ci sprona e ci dice: ricomincia. Ricomincia: ritrova fiducia, torna a vivere se fatica e timore ti hanno fiaccato; riapriti alla solidarietà verso chi è nel bisogno, nella povertà che si è fatta più diffusa in questo tempo; riaccendi il calore dell’incontro con Dio nella preghiera; riprendi a volerti bene, anche dopo il peccato.

Ciascuno di noi dovrebbe provare a dirsi, a dire alla propria vita cosa vuol dire per te, per me, per noi oggi ricominciare. E sia questo il cammino della quaresima: l’avventura del ricominciare.

Tra poco verrà messa sul nostro capo la cenere. Sembra un rito penitenziale; in realtà esso è un segno di ripresa, di vita e ci ricorda che anche dalle ceneri, anche da ciò che è morte e silenzio, nasce la vita. Eravamo polvere e siamo vita; diventeremo polvere, ma avremo in dono la vita eterna. Allora anche questa cenere oggi di dice: riprendi, ricomincia.

Viene alla mente una bellissima canzone di Fabrizio De Andrè, Via del Campo, che così dice: “Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.

E papa Francesco nel suo messaggio per questa quaresima fa riferimento anch’egli al ricominciare: “In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’acqua viva della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo”. E così riprende nel tweet di oggi: “Torniamo allo Spirito santo, datore di vita, al fuoco che fa risorgere le nostre ceneri. Ritorniamo a pregare lo Spirito, riscopriamo il fuoco della lode, che brucia le ceneri del lamento e della rassegnazione”.

E’ l’avventura del ricominciare, l’avventura della vita, l’avventura di quella che già possiamo gustare che è la Pasqua di risurrezione.