Auguri Santa Pasqua 2013

29-03-2013

I giorni che hanno preceduto la Pasqua, come ogni anno si sono per me impreziositi dell’incontro con tante situazioni di sofferenza. Quelle dei bambini piccoli o un po’ più grandi della Stella Maris, coi genitori segnati in volto dalla preoccupazione e da un’attesa piena di speranza. Magari venuti da lontano, con il loro bagaglio di perché e di tormenti. Ho visto adolescenti con gli occhi persi, in lotta per accettare se stessi e fare i conti con la propria storia. Ragazzi più grandi e bambini invecchiati nei disturbi misteriosi della mente, a Calambrone, Montalto, alla Casa verde. Ho incontrato storie di madri e di figli in cerca di una normalità di esistenza a Montopoli. Nelle case di riposo e negli ospedali di Fucecchio e di San Miniato, ho stretto mani per un augurio di pace e di serenità. E penso in particolare ai dializzati che per due o tre volte alla settimana e per anni, con tanta pazienza si sottopongono al ricambio del sangue. E penso infine ai tanti che mi hanno raccontato la fatica della vita e quanto sia duro tirare avanti.

I miei auguri di Pasqua, quest’anno, li formulo facendomi voce di tutte queste persone, perché nessuno si scordi mai di chi è in difficoltà. Nello stesso tempo voglio dire Buona Pasqua, proprio a tutti quelli che in un modo o nell’altro stanno soffrendo: perché nel Signore crocifisso e risorto ci è data la vera speranza. Una speranza che, come ci ha detto in questi giorni Papa Francesco, non dobbiamo lasciarci rubare da nessuno e da niente.