Auguri per la S.Pasqua 2007

02-04-2007

Sembrava già finito l’inverno, la primavera inoltrata, il tepore del sole ci aveva già illuso. Poi è tornato il vento ed il ghiaccio, i giorni grigi di pioggia e qualche fiocco di neve. Siamo stati ingannati, potremmo dire, ed anch’io, lo confesso, ne ho subito l’offesa, incassando una fastidiosa influenza che pensavo ormai fosse stata evitata.

Nel momento degli auguri pasquali, scusatemi se mi rivolgo a voi con questa piccola confidenza forse anche un po’ banale, ma che trovo metafora della vita. Parlarvi della Pasqua nasce infatti dal desiderio di comunicarvi la certezza che i contrattempi della storia e le prove della vita, le pieghe che prendono i giorni, rendendoli diversi e spiacevoli da come l’avremmo voluti, forse anche i risultati deludenti della nostra esistenza, non possono farci cadere le braccia.

Se anche tutto remasse contro di noi, od avessimo, acuta, questa sensazione, ancora non dovremmo pensare che è finita, che per noi la partita si è chiusa, per cui non ci resterebbe che sopravvivere. Questa certezza non poggia sul vuoto di un autoconvincimento, bensì su di un evento concreto, su una storia, per incredibile che possa sembrare: la resurrezione di Gesù di Nazaret dalla morte.

Lo so che è un paradosso. So bene che solo nella fede la posso riconoscere. Ma anche se non vedo il sole, posso sentire il calore dei suoi raggi. Anche chi non crede alla Resurrezione di Gesù, può godere della speranza che dal mattino di Pasqua piove sul mondo, può sentire nell’aria un vento leggero che invita a sperare e ad amare. Che lo riconosca o meno, la realtà non cambia. E’ così perchè è così nei fatti; perchè della resurrezione di Cristo vive ogni uomo ed il mondo, altrimenti, semplicemente non sarebbe. Davvero beato comunque è chi lo scopre e trova in essa la via per sciogliere i nodi della sua umanità e vivere secondo verità.

Buona Pasqua a tutti, allora: come a dire, non arrendiamoci al male, ma vinciamo il male col bene, con un più d’amore nella luce del Risorto!

Buona Pasqua a chi è solo o è malato. Agli anziani, numerosi nelle nostre case e nei ricoveri; a chi li assiste e gli è vicino con tanta premura.

Buona Pasqua ai giovani e ai ragazzi, ai piccolini che sono ancora in pancia alla loro mamma e agli adolescenti che si aprono alla vita.

Buona Pasqua alle famiglie, riflesso in terra dell’amore di Dio.

Buona Pasqua anche a chi non si ritrova, sbuffa, vorrebbe altro, ha paura di perdere la sua libertà e magari ce l’ha anche un po’ con la chiesa e la sua ‘gerarchia’.

Buona Pasqua davvero a tutti, con l’augurio che si aprano giorni in cui ognuno e tutti insieme impariamo a cercare con passione e rispetto la Verità, pensando solo ad amarci come Lui ci ama.

+ Fausto Tardelli