Lettera alla Diocesi

Sulla Sede vacante e ultime raccomandazioni
Carissimi,
tra pochi giorni farò il mio ingresso nella Diocesi di Pistoia e da quel momento la Diocesi di San Miniato sarà “vacante”, in attesa cioè del nuovo vescovo. Non so quando questi sarà nominato. E’ molto probabile che passino alcuni mesi. Nel frattempo che cosa succede? E’ una domanda che forse vi farete in molti. Ho deciso allora di scrivervi questa mia ultima lettera per dirvi che cosa accadrà e per farvi le mie ultime raccomandazioni. Vogliate permettermelo, per l’amore che vi porto.
 
1. Entro otto giorni dal mio insediamento a Pistoia, il Collegio dei Consultori, che mi ha assistito nella guida della Diocesi in questi anni e che è formato da 8 sacerdoti membri del Consiglio Presbiterale, dovrà eleggere l’AMMINISTRATORE DIOCESANO.
Dovrà cioè scegliere chi guiderà la Diocesi in attesa dell’arrivo del nuovo Vescovo. Può essere scelto qualsiasi sacerdote diocesano che “abbia compiuto i 35 anni e si distingua per dottrina e prudenza”.
L’AMMINISTRATORE DIOCESANO pur non avendo il carattere episcopale,è equiparato al vescovo per il Diritto Canonico ed è perciò “tenuto agli obblighi e ha le potestà del Vescovo diocesano, escluso ciò che non gli compete o per la natura della cosa o per il diritto stesso”. L’Amministratore Diocesano guiderà la Diocesi “come se” fosse il Vescovo e a lui pertanto si dovrà l’attenzione, il rispetto e l’obbedienza che spettano al Vescovo stesso. L’Amministratore Diocesano ha però dei vincoli precisi fissati sempre dal Codice di Diritto Canonico. Il primo è che si deve attenere al principio generale e assoluto che mentre la sede è vacante non si proceda ad alcuna innovazione”. Poi la sua azione sarà sottoposta costantemente a una particolare vigilanza da parte del Collegio dei Consultori. Non essendo Vescovo, Il nome dell’Amministratore Diocesano non viene ricordato nella Preghiera Eucaristica. Durante la sede vacante nella Messa si fa menzione soltanto del Papa e si omette completamente il memento del Vescovo.
L’Amministratore Diocesano ha la facoltà ordinaria di celebrare le Cresime. Mentre, per compiere ciò che solo un Vescovo può fare, l’Amministratore Diocesano si procurerà di chiedere all’Arcivescovo Metropolita di Firenze o a qualche Vescovo vicino.
 
2. Chiarito questo punto riguardante il “governo” della Chiesa di San Miniato durante la “sede vacante”, mi preme aggiungere che la vita diocesana non s’interrompe durante tutto questo periodo. Non si deve assolutamente interrompere! Sotto la guida dell’Amministratore diocesano essa andrà avanti secondo i programmi e il calendario già stabiliti. Si manterranno dunque gli impegni programmatici, gli appuntamenti liturgici fissati e tutto ciò che riguarda l’ordinaria amministrazione. Ciò anche a proposito di restauri, ristrutturazioni o interventi già intrapresi e preventivati.
Mi raccomando, dunque: che non si pensi che si è in vacanza perché la “sede è vacante”! Né si dica che non si può far niente, perché bisogna aspettare il Vescovo nuovo! Né si pensi che in questo tempo ognuno può fare quello che gli pare. Non son discorsi da farsi codesti! Sarebbe grave e per me, una grande delusione.
Il cammino pastorale deve proseguire con impegno e senso di responsabilità; dandosi anzi maggiormente da fare per sostenersi l’un l’altro, aiutandosi a vicenda e coadiuvando l’Amministratore Diocesano nello svolgimento del suo compito. Un’ordinata conduzione della vita diocesana, insieme alla preghiera intensa, sono il miglior modo di preparare la strada al nuovo Vescovo.
Gli appuntamenti fissati in calendario per il Consiglio Presbiterale e Pastorale sono
cancellati perché i due organismi decadono. Rimangono in essere invece il Collegio dei Consultori e il Consiglio Diocesano per gli Affari economici. Come rimangono in essere tutti i Consigli Pastorali di UP o parrocchiali e i relativi consigli per gli affari economici.
 
Dal punto di vista del programma pastorale ricordo ciò che era già stato stabilito e che occorrerà pertanto mettere in cantiere al più presto: 

a) Sulla base della mia Lettera Pastorale “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi”, ogni UP col suo Consiglio deve individuare quelle cose che sembrano più urgenti e importanti nella propria realtà; comunicando poi quanto deciso alla Segreteria Pastorale diocesana;
b) Occorre prepararsi al Convegno ecclesiale di Firenze del novembre prossimo “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, seguendo la traccia preparata ad hoc dalla Conferenza episcopale italiana;
c)   È necessario diffondere e praticare la Lectio divina sulla I Lettera ai Corinzi, utilizzando il sussidio preparato;
d) Si celebri in diocesi l’Anno della vita consacrata indetto dal Papa, per una migliore comprensione del carisma della vita consacrata nelle nostre chiese locali.
e) Soprattutto occorre metter mano alla preparazione della beatificazione di Mons. Pio Alberto Del Corona. Il Comitato per questo è già stato da me costituito all’inizio dell’estate. In quell’occasione ho nominato Coordinatore generale del Comitato per la beatificazione, don Francesco Zucchelli, nomina che non decade con la sede vacante.

A questo programma già individuato, si aggiunge una cosa legata alla particolare circostanza della sede vacante: è necessario pregare intensamente in ogni comunità parrocchiale, in ogni Associazione e Movimento della Diocesi, perché lo Spirito Santo mandi un nuovo Pastore, successore degli apostoli, che sia secondo il cuore di Dio. E pur se non sentirete più il mio nome durante l’Eucaristia, non dimenticatevi ogni tanto di pregare anche per me. Che Dio vi benedica per il tanto che mi avete dato.

ancora vostro
+Fausto Tardelli

 
21-11-2014