Verso il Giubileo Diocesano

Una suora domenicana, morta in odore di santità a San Miniato

Fonte: Smartarc

Maria Caterina Del Mazza nacque a Livorno il 26 marzo del 1672. Fin dall’infanzia dette segni di uno spiccato senso religioso. Scrive un suo biografo, Francesco Pera: «faceva sì che il volere di Dio fosse pur suo volere; e studiavasi in tutto di soddisfare gli altrui onesti desideri, quantunque non fossero i suoi. Perciò riusciva carissima alla terra e al paradiso, del quale era innamorata». Tuttavia l’invidia di alcuni “scellerati” le costò la denuncia di praticare le arti magiche.

La fanciulla comparve davanti al Sant’Uffizio, scrive ancora il biografo «rassegnata e umile come Cristo davanti al Pretorio: e ne uscì in pieno concetto di esemplarissima vita, lasciando gli esaminatori commossi di tanta moderazione e virtù». Sentendo la vocazione alla vita consacrata, vestì l’abito domenicano nel Monastero della Ss. Annunziata a San Miniato, all’età di 24 anni, prendendo il nome di Teresa Caterina Maria. Nel 1703 fu eletta Superiora, carica che le fu rinnovata per due volte fino alla sua morte, avvenuta il 12 gennaio 1710, all’età di 38 anni. Le sue spoglie furono sepolte all’interno nel monastero, ma dopo la soppressione del 1810 e il definitivo abbandono delle monache del 1850, la salma assieme ad alcuni “strumenti di penitenza” fu traslata nel 1853 nella chiesa dei SS. Jacopo e Lucia (San Domenico), presso la Cappella dell’Annunziata, collocata alla destra dell’altare e chiamata anche di San Vincenzo Ferreri. Una ricognizione dei resti è stata effettuata nel 1976. Durante la sua guida, per interessamento del vescovo di San Miniato monsignor Francesco Maria Poggi, il monastero della Ss. Annunziata ottenne da papa Clemente XI il riconoscimento ufficiale della regola di San Domenico, a cui era stato sottoposto a partire dal 1672 grazie al decreto del vescovo monsignor Carlo Corsi.

La condotta proba di Maria Caterina Del Mazza le valse una sorta di venerazione popolare, tanto che nei testi in cui viene rammentata o citata, spesso le viene attribuito il titolo di “Beata”, e le spoglie sono indicate come “reliquie”. Nei 14 anni in cui fu superiora, il convento fu ampliato e ornato. Un’unica testimonianza iconografica relativa a Maria Caterina Del Mazza, sembra essere un quadro in cui è raffigurata nell’atto di ricevere dal papa Clemente XI il breve col quale viene confermata ufficialmente la regola domenicana per il monastero della SS. Annunziata. Sembra che il dipinto fosse visibile all’interno del Convento di San Domenico, almeno fino agli anni ’60 dell’800.