Seminario Vescovile di San Miniato.

Un secondo passo verso il recupero completo della decorazione della facciata. 

La Redazione

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e di Crédit Agricole Italia si è concluso il secondo stato d’avanzamento del restauro della facciata del Seminario Vescovile di San Miniato. Questo lotto di lavori, iniziati nel mese di Maggio del 2020, ha interessato la porzione di fabbricato posta sul lato destro della scalinata d’ingresso.

Nella zona inferiore, molto danneggiata dall’umidità di risalita, è stato risanato radicalmente l’intonaco ammalorato ed inquinato demolendo la malta fino alla struttura muraria e rimuovendo le molteplici stuccature fatte a cemento; l’intonaco è stato ripristinato con malta altamente traspirante.

L’integrazione pittorica delle parti mancanti è stata fatta cercando uniformità ed armonia con il contesto generale con colori.

Le finte architetture sono state ripristinate al fine di non interrompere il disegno originale ricostruendone fedelmente gli elementi tramite lo spolvero con colori di tipo minerale.

ll colore è stato ottenuto con successive velature a latte di calce e terre colorate, modalità che ha conferito un’armoniosa vibrazione al tono pittorico.

Il porticato, dopo il restauro degli intonaci sollevati e fatiscenti, è stato accuratamente stuccato ed è stato imbiancato con colore a calce e leggera patinatura finale.

Il recupero ha interessato anche le parti in pietra consolidando le scaglie pericolanti con metodi differenziati secondo la profondità della lesione con materiali quali l’aquazo 500 in solvente o con la resina epossidica.

La pulitura è stata fatta con diverse metodologie a seguito dell’esecuzione di piccole prove comparative tra cui, l’asportazione delle croste più dure con depositi scuri per mezzo di impacchi di pasta cellulosica e ammonio carbonato al 10% con tempi di contatto di circa 3 ore. Si è proseguito con la successiva rimozione dello sporco rigonfiato con spugne naturali e pennelli al fine di rimuovere dalla superficie le sostanze inquinanti.

Le zone dilavate dalla pioggia, che non presentavano depositi o strati estranei, sono state pulite con acqua demineralizzata direttamente con spugne e pennelli di setola naturale completate da un lavaggio generale finale.

Dopo la totale asciugatura del manufatto è stato effettuato, su alcune parti delle superfici più ammalorate e decoese, un trattamento consolidante e protettivo a base di silicato di etile.

Ancora un grazie sincero ad Antonio Guicciardini Salini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e al Dott. Massimo Cerbai, Responsabile Direzione Regionale Toscana di Crédit Agricole Italia, che nel sostegno ai restauri delle opere d’arte, dimostrano la loro grande attenzione e preziosa valorizzazione di un territorio che recupera e conserva la sua bellezza unica a vantaggio sia della comunità di oggi che di quella che verrà domani.