ANNO DELLA FEDE 2012-2013

Per rinnovare la Professione di Fede

Sussidio

 

Nel contesto delle gravi difficoltà che oggi toccano profondamente le persone, le famiglie e la società; quando sembra così facile perdere l’orientamento e lasciarsi travolgere dagli eventi, la fede rappresenta un solido fondamento per la nostra esistenza, forse l’unico degno di questo nome. La fede cattolica è un dono e un tesoro preziosissimo, ma si può anche affievolire e, Dio non voglia, la si può addirittura perdere. Essa ha al suo centro il credere in Gesù Cristo, Figlio di Dio, morto e risorto, seconda persona della SS. Trinità, unico Dio, insieme al Padre e allo Spirito Santo. Colui nel quale solamente la nostra vita può essere liberata dal suo inesorabile destino di morte e raggiungere la sua pienezza.


La nostra fede trova la sua definizione nel Credo (Simbolo) che professiamo ogni domenica, la notte di Pasqua e al momento del Battesimo e della Cresima. Dice sant’Agostino: «Il  simbolo  del  santo  mistero [il Credo] voi lo avete ricevuto e reso, ma nella mente e nel cuore lo dovete tenere sempre presente, lo dovete ripetere nei vostri letti, ripensarlo nelle piazze e non scordarlo durante i pasti: e anche quando dormite con il corpo, dovete vegliare in esso con il cuore» (Porta Fidei, n. 9).


Ecco qui citati alcuni momenti normali e quotidiani di una famiglia: il letto, la piazza, i pasti. Qui, in momenti «normali» della nostra vita, dobbiamo avere nel cuore il «simbolo del santo mistero». Questo significa infatti credere: metterci il cuore. Sembra semplice, ma non lo è, perché quando ci riuniamo nell’assemblea domenicale è facile proclamare il Credo a voce alta, di corsa, soprappensiero ‘ ma una volta usciti di là, entrando nelle piazze percorse da gente affrettata, sedendoci a tavola con indifferenza, cori-candoci al termine di una lunga estenuante giornata ‘ e quale forma riusciamo a dare al nostro credere? 


 


 Il Credo è detto anche ‘simbolo’, perché è ciò che ci contraddistingue e ci fa riconoscere tra cristiani. ‘Simbolo’ infatti viene dal greco e significa ‘indizio’, ed anche ‘apporto collettivo’. La sua caratteristica è quella di essere proclamata a voce alta, per questo si impara a memoria.


 Il Credo ci aiuta a non perdere di vista i misteri essenziali della nostra fede: la Trinità, la Redenzione donata all’uomo attraverso l’Incarnazione e la Pasqua, la Chiesa… ci indica la fonte della nostra vita.


 Il Credo va pronunciato a voce alta, perché la fede va mostrata e non nascosta, va manifestata agli altri così come gli altri l’hanno manifestata a noi.


 Il Credo è quindi un dono che abbiamo ricevuto e che custodiremo per sempre.


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