Stella Maris

L’opera della Fondazione Stella Maris al tempo del Covid-19

di Giuliano Maffei

Venerdì 29 maggio 2020 sarà un giorno che ricorderemo a lungo, perché è la data in cui l’ultimo nostro ospite, un ragazzo che era stato contagiato dal coronavirus, si è negativizzato, decretando di fatto l’uscita del Covid-19 dalla nostra Casa Verde di San Miniato.

Un momento di grande soddisfazione che dobbiamo innanzitutto grazie all’impegno e al sacrificio del nostro personale che mai si è arreso, e ai tanti amici che in questi tre mesi ci sono stati vicini. Ma così come ci insegnava il grande filosofo Remo Bodei «L’uomo non può vivere senza speranza», rispondendo a una mia domanda sul sul senso della sofferenza e della vita, il nostro impegno chiude questo capitolo per aprirne un altro, altrettanto rilevante e importante, ovvero continuare a proteggere e garantire il futuro prossimo delle attività di tutta la Fondazione Stella Maris.

L’emergenza coronavirus a cui la Fondazione Stella Maris, grazie a tutti i suoi operatori, ha saputo far fronte proprio in virtù del loro sacrificio e della loro fatica, ci lascia con meno risorse economiche e con tanti progetti assistenziali, scientifici ed edilizi importanti da portare a termine.

Una Fondazione con tanti progetti

Da lunedì 1° giugno abbiamo riaperto parte dell’ospedale e gli ambulatori di Calambrone, secondo le modalità previste dalle linee guida internazionali e nazionali per la messa in sicurezza anti-Covid. Contiamo di aprire progressivamente proprio per venire incontro alle famiglie che da tutta Italia stremate richiedono quelle prestazioni specialistiche che solo la Stella Maris può erogare e per continuare a dare un futuro ai nostri dipendenti e alla stessa Fondazione. Stiamo riprendendo anche i lavori edili a Casa Verde per il nuovo Centro diurno, a Marina di Pisa per la nuova residenza dei ragazzi di Montalto e i lavori di antisismica a Calambrone. Siamo in attesa del permesso a costruire per il Nuovo Ospedale dei bambini e speriamo che le Istituzioni ci consentano di aprire il cantiere quanto prima. Per continuare a fare tutto questo abbiamo bisogno che le Istituzioni statali, regionali, provinciali e comunali credano in noi e nei nostri innovativi progetti che saranno un vanto per la ripresa dell’Italia e della Toscana. Chiediamo loro non solo fiducia, ma procedure snelle e anche risorse economiche per far fronte alle importanti spese straordinarie (attrezzature, mascherine, vestiti tnt, sanificazioni …) che sono state generate da questa pandemia e non sono sostenibili a lungo andare dai bilanci. Al riguardo, in questi mesi, per questo nostro grido di allarme, ho sentito molto la vicinanza anche del signor prefetto di Pisa, dottor Giuseppe Castaldo e del sindaco di Fauglia Alberto Lenzi che ringrazio di cuore. I primi contatti con la Regione in questa fase 2 sono positivi per cui ringrazio il nostro governatore Enrico Rossi e l’assessore Stefania Saccardi. Mi auguro che anche l’Asl Toscana svolga al meglio il suo compito di controllo ed anche quello di stimolo e vicinanza costruttiva al progetto salute che ci unisce anche come persone in missione per conto del prossimo.

L’esperienza di questi mesi

Ma voglio qui ricordare anche come abbiamo vissuto queste tre mesi eccezionali per tutti e ancora di più per noi che, come sapete, ci prendiamo cura di bambini e ragazzi fragili e con gravissime disabilità. La Stella Maris sa come rapportarsi alla fragilità e forse grazie a questo, nei primissimi momenti, abbiamo potuto assumere da soli importanti, gravi e dolorose decisioni vista l’assenza delle istituzioni regionali e nazionali di riferimento che, in evidente stato confusionale, non hanno risposto alle nostre urgenti necessità. Realtà come le nostre avrebbero dovuto essere “tamponate” sin da subito, ma i tamponi non c’erano e le letture della situazione sanitaria italiana da parte dei virologi di riferimento della politica erano ogni giorno diverse e contraddittorie. Ciò ha ingarbugliato ancora di più la situazione. Tante sono state le preghiere di intercessione – ciascuno secondo la propria fede – i canti e i buoni pensieri innalzati al cielo a favore dei bambini, dei ragazzi, degli adulti e di tutti gli operatori di Stella Maris. Molto significativo e bello il gesto del nostro vescovo di San Miniato, monsignor Andrea Migliavacca, che dalla Rocca di San Miniato ha benedetto in modo speciale, direi dal cielo, la nostra Casa Verde che in quel momento era stata attaccata dal Covid-19: 15 assistiti ed 8 operatori positivi. Il virus si è insinuato a Casa Verde senza suonare, nonostante una cintura protettiva posta sin da fine febbraio, con l’ingresso aperto solo agli addetti ai lavori. Purtroppo, l’impossibilità assoluta di accedere ai tamponi, nonostante le continue richieste, ha lasciato aperto quello piccolo spiraglio che ha consentito al coronavirus di entrare. Per fortuna i nostri ragazzi, le nostre ragazze e i nostri operatori stanno tutti bene. Per gestire la situazione difficilissima è stato allestito un reparto Covid mentre i nostri dipendenti, con coraggio e professionalità, sono stati encomiabili. Alcuni, con la responsabile dott.ssa Michela Franceschini, per oltre un mese e mezzo hanno vissuto H24 all’interno di Casa Verde. Un sacrificio enorme di cui siamo loro riconoscenti. Voglio anche ringraziare per l’aiuto e la generosità il vescovo Andrea, molti religiosi e suorine, il sindaco Simone Giglioli, le Associazioni di volontariato e sportive, i vari Club Service, le ditte e i privati che ci hanno donato ausili, dispositivi di protezione e attrezzatura che ci hanno permesso di far fronte all’emergenza. Ci siamo sentiti amati e protetti dai nostri amici. Non siamo soli. La gente vuole bene a Stella Maris, a Casa Verde. Anche il Centro di Montalto, blindato da febbraio, ha gestito al meglio questo durissimo periodo. Da subito è stato approntato un reparto Covid, grazie alla responsabile dottoressa Graziella Bertini che si è avvalsa dell’aiuto dell’esercito che ha allestito tutto. I ragazzi delle nostre RSD e dei nostri IR sono stati molto bravi, nonostante i soli contatti video con i loro familiari. I Centri diurni di La Scala e Montalto sono stati chiusi ma i ragazzi sono stati collegati con gli operatori via internet. Lo stesso vale per i professori, i dottori, gli operatori e i collaboratori tutti del nostro Centro di Calambrone dove esigenze di sicurezza ci hanno obbligato a rimanere aperti solo per i casi gravissimi, quelli per la emergenza psichiatrica, la RM, per i piccoli dell’IRC e a lavorare in smart working. Tutti i team con i loro responsabili si sono prodigati per proseguire i progetti di ricerca e inventarne di nuovi ma soprattutto, essere vicini H24 per rispondere ai bisogni e alle domande dei genitori, dei loro bambini e ragazzi utilizzando al massimo la tecnologia al fine di continuare a prestare il loro aiuto con i computer, tablet, cellulari, whatsapp, telefono ed ogni mezzo tecnologico e informatico per essere presenti nel sostegno. Qui hanno contribuito fortemente con passione anche i 24 giovani dottori specializzandi in Neuropsichiatria infantile, sia in presenza che in remoto. Sono molto orgoglioso di tutti i dipendenti e collaboratori di Stella Maris, compresi quelli che costretti a stare a casa per lavoro, hanno scalpitato per rientrare sapendo che le famiglie hanno bisogno di loro come presenza fisica. Durante questi mesi sono stati comunque vicini a chi era in prima linea anche con il loro affetto.

L’impegno dello staff

La Stella Maris grazie al suo capitale umano ha dato e sta dando una bella prova e testimonianza di sè. Con il Cda ringrazio di cuore per tutti, per lo straordinario impegno profuso, il dottor Roberto Cutajar, nostro Direttore generale, e il professor Giovanni Cioni, nostro Direttore scientifico. Un pensiero speciale però per gli impiegati amministrativi rappresentati da quella incredibile livornese che si chiama Maria Grazia Ferri, mia segretaria e memoria storica della Stella Maris. Senza il loro impegno e il loro supporto l’attività dei medici, dei ricercatori e degli operatori sarebbe impossibile. Per tutto questo, se amare è andare oltre il dovere, Stella Maris ama, non solo in Scienza, ma in Amore. Ora un altro compito importante ci attende. Garantire un futuro alla Stella Maris, chiediamo alle istituzioni alle aziende e agli amici di sostenere la Fondazione. Se vogliamo cambiare qualcosa in questo mondo impazzito questa è l’occasione giusta per essere straordinari con azioni e sensazioni straordinarie, altrimenti non ce la faremo a riprenderci, o lo faremo molto, ma molto lentamente. C’è bisogno che la politica e l’economia abbiano un senso per l’uomo e per la sua dignità. Essere straordinari oggi vuol dire essere persone animate dal “buon senso” . Forza, andiamo avanti.