Serata conclusiva dell'anno sociale Serrano

L’insegnamento del vescovo Ciattini al Serra Club

di Riccardo Ceccatelli

Una serata molto speciale lo scorso 17 maggio per il Serra Club di San Miniato. Speciale per il relatore d’eccezione, Mons. Carlo Ciattini, che ormai 20 anni fa si adoperò per fondare il nostro Club e ne è poi stato Cappellano per undici anni, sino al 2011 quando fu eletto vescovo di Massa Marittima-Piombino. Speciale poi perché la nostra piccola famiglia serrana è cresciuta di una nuova socia, la professoressa Cinzia Martelli, che durante la Santa Messa che ha preceduto la conviviale e la conferenza, è stata incorporata al Serra Club. Serata speciale infine perché conclusiva dell’anno serrano 2018-2019, primo della presidenza Michele Contino, che ha visto anche la presenza del Governatore del Distretto 71, Dott. Michele Guidi.

Ogni comunità cristiana e ogni singolo fedele ha il compito di pregare e promuovere una cultura favorevole alle vocazioni e di essere vicino ai sacerdoti, ma questo, in modo del tutto particolare,  è l’obiettivo che si pone per statuto il Serra Club International. Ed è bello e significativo che proprio a conclusione della settimana di preghiera per le vocazioni (la IV settimana del tempo di Pasqua) il nostro Club si sia arricchito di un nuovo membro che, dopo l’omelia della Messa presieduta dal vescovo Carlo, ha promesso solennemente di donare il suo tempo, i suoi sforzi e le sue preghiere per favorire e sostenere le vocazioni al ministero sacerdotale e per promuovere la carità cristiana con la testimonianza della vita. Un bell’esempio di impegno cristiano che ci auguriamo possa essere seguito da molti.

Mons. Ciattini, dopo la cena conviviale, che è stata anche l’occasione per ricordare il suo 30° anniversario di ordinazione sacerdotale appena trascorso (14 maggio), ha tenuto una lectio sull’accidia, l’ultimo dei sette vizi capitali. Nel suo articolato intervento il vescovo Carlo ha ricordato che “l’accidia è veramente un male antico e attuale; un’insidia sempre presente nella vita di ogni cristiano e specialmente di chi ha fatto una scelta più esigente e totale di consacrazione al Signore. È bene soffermarci su questo pericolo sempre in agguato per sgombrare il campo da alibi ed escamotage che indeboliscono non poco il nostro entusiasmo di ieri, la vivacità di progettare e operare sempre e comunque il bene, pronti a rialzarci e ripartire anche sette volte al giorno”.

“La ricerca psicologica – ha proseguito Mons. Ciattini – ha confermato che l’accidia come ogni forma di disagio e disturbo, comporta anche dei vantaggi, per questo, nonostante la sofferenza, la persona fatica a liberarsene. Essa costituisce una maniera dolorosa, ma conosciuta di interpretare ed affrontare le difficoltà della vita e in tal modo fornire delle risposte al proprio disagio, pur comportando un prezzo molto pesante da pagare.”

Ma questo male antico come può essere vinto e superato? Il rimedio, almeno per noi Cristiani, ha sottolineato il nostro relatore, è l’Eucaristia: “Eucaristia come esercizio di rendimento di grazie, Eucaristia come rapporto con le cose dono di Dio, Eucaristia come strumento di comunione cristica e cosmica”. Infatti “l’accidia è l’esatto contrario dell’Eucaristia, cioè dello spirito di ringraziamento: incapace di cogliere il rapporto con lo «spazio» e il senso delle cose, chi è preda dell’accidia vive nella a-charistia, nell’incapacità a stupirsi della bellezza, dell’amore e, quindi, nell’incapacità a rendere grazie”.

Ed ecco allora un augurio e uno stimolo per noi Serrani che ovviamente vale per tutti quanti: diventare sempre più uomini e donne dell’Eucaristia, che sanno dire grazie, che sanno stupirsi come bambini per ogni giorno che ci è donato dalla bontà del Creatore, che sanno gioire con chi è nella gioia e avere sempre parole sincere di consolazione con chi è nel pianto. Di sicuro un ottimo efficace rimedio contro quel male antico e sempre attuale  che chiamiamo accidia.