Si moltiplicano le iniziative in favore dei bisognosi

Le Palme della solidarietà

la Redazione

Sarà una Domenica delle Palme diversa dal solito quella che ci apprestiamo a vivere. I ramoscelli d’ulivo potranno essere benedetti, ma senza la presenza della comunità. Niente processione né canti di Osanna, quest’anno. I fedeli sono invitati a rimanere nelle loro case ed eventualmente a ritirare singolarmente gli ulivi nei primi giorni della settimana, sempre in modo da evitare ogni assembramento e ogni possibilità di contagio.

Esigenze difficili da contemperare quella dell’isolamento, per fermare la pandemia da Coronavirus, e quella della pietà popolare, che non intende rinunciare a un segno di fede tanto amato. Potremmo però trovare un modo alternativo per valorizzare questi giorni e la Domenica delle Palme, anche nel caso che dovessimo rinunciare per il momento ai rametti d’ulivo da collocare accanto alle immagini sacre nelle nostre case. Potremmo partecipare a un’opera di carità nei confronti dei più colpiti da questa situazione critica e con questo sentirci più uniti e solidali.

 

La raccolta dei generi di prima necessità

Recentemente la Caritas diocesana ha lanciato l’allarme: «Dobbiamo far fronte a una maggiore richiesta di cibo con magazzini che al momento sono quasi vuoti». La riduzione della socialità e la sospensione di molte attività lavorative sta provocando seri problemi economici a famiglie e persone che si trovano a non avere più neanche il denaro per acquistare i generi di prima necessità.

Per venire incontro a questa emergenza la Caritas diocesana suggerisce due modalità. Una è quella di offrire un piccolo contributo attraverso il conto corrente bancario Crédit Agricole Iban IT 75 Y062 3071 1500 0004 6489 231 o il conto corrente Postale 0000 1493 0564 avente Iban IT 54 L076 0114 0000 0001 4930 564, indicando la causale «Emergenza Coronavirus». Queste offerte saranno impiegate per l’approvvigionamento di generi alimentari e altri prodotti di prima necessità. In alternativa, si potranno consegnare beni precedentemente acquistati, portandoli in tre centri di raccolta presso le chiese di S. Andrea a Santa Croce, S. Miniato Basso (contatto: Nadia tel. 3384254058) e Ponsacco.

Chi avesse difficoltà a raggiungere questi centri di raccolta può contattare, ogni mattina, il numero 0571401125 e saranno i volontari Caritas a provvedere direttamente al recupero dei prodotti a domicilio. Oltre ai generi alimentari a lunga scadenza, si richiedono pannolini e alimenti per l’infanzia, detersivi per lavare piatti e biancheria, bagno schiuma e sapone, detergenti per l’igiene intima e dentifrici. Un gesto di carità fraterna ci aiuterà così a trasformare questo momento di crisi, che ci priva di tanti segni preziosi della nostra fede, in una opportunità per crescere nell’amore gli uni verso gli altri.

 

La carità dei vescovi

Un esempio che ci incoraggia alla generosità è arrivato in questi giorni dai vescovi toscani, che hanno devoluto un mese del loro stipendio per aiutare i malati di Coronavirus. Il gesto dei nostri pastori, grazie al quale sono stati raccolti 25 mila euro, è stato destinato all’acquisto di ventilatori polmonari, pompe a infusione e defibrillatori con cui sono state attrezzate due ambulanze della Federazione delle Misericordie toscane, per renderle adeguate al trasporto in massima sicurezza i malati di Covid 19. A questo fine, alla somma raccolta dai vescovi singolarmente sono stati aggiunti altri 25 mila euro dalla Conferenza Episcopale Toscana. L’iniziativa dei vescovi della nostra regione è andata così ad aggiungersi alle tante altre iniziative di solidarietà già avviate nelle singole diocesi, dalle Caritas, dalle parrocchie e dalle diverse associazioni cattoliche in favore delle persone più bisognose.

 

Le offerte dei preti per i «buoni lavoro»

Nella nostra diocesi è stata inoltre lanciata un’iniziativa di solidarietà in vista del dopo epidemia. I sacerdoti potranno contribuire personalmente alla costituzione di un fondo specifico per generare «buoni lavoro». Tutti coloro che, a seguito dell’attuale emergenza sanitaria, si troveranno in difficoltà con il proprio lavoro, potranno essere aiutati tramite questo fondo. Le offerte non proverranno dalle casse delle parrocchie ma direttamente dai sacerdoti, che potranno liberamente versare il loro contributo sui conti correnti della Caritas già indicati, con la causale »Offerta presbitero per Buoni Lavoro».

Queste ed altre iniziative serviranno a sentirci più solidali e meno isolati e a gridare, se non con la voce, con le opere buone il nostro: «Osanna al Figlio di David, Osanna al Redentor».