Sabato 27 Novembre 2021 sono state celebrate le esequie a Ponsacco

La scomparsa di don Bruno Nuti

La Redazione

Profondo cordoglio ha suscitato in diocesi la scomparsa di don Bruno Nuti (87 anni), per tanti anni parroco a Cevoli e Soiana. Era stato anche insegnante di religione e docente alla scuola di teologia diocesana dove insegnava Cristologia. La teologia era la sua grande passione, in gioventù infatti don Bruno aveva studiato Sacra scrittura alla Pontificia Università Lateranense.

 

Profondo cordoglio ha suscitato in diocesi la scomparsa di don Bruno Nuti (87 anni). Nato il 7 marzo del 1934 a Crespina era stato ordinato sacerdote all’età di 25 anni il 27 giugno 1959. Due anni fa aveva festeggiato il suo sessantesimo di sacerdozio e ormai da qualche anno risiedeva a Ponsacco, di cui era stato in gioventù cappellano e dove anche sono state celebrate le esequie. Per tanti anni parroco di Cevoli e Soiana, aveva lasciato il servizio attivo alla guida delle due parrocchie nel 2014, per raggiunti limiti di età. È da molti ricordato come insegnante di religione nella scuola pubblica e come docente alla scuola di teologia diocesana dove insegnava Cristologia. La teologia era la sua grande passione, in gioventù infatti don Bruno aveva studiato Sacra Scrittura alla Pontificia Università Lateranense.

Il vescovo Andrea nell’omelia funebre ha ricordato don Bruno con parole toccanti: «Il cammino e l’avventura terrena di don Bruno Nuti – ha detto monsignor Migliavacca – si è conclusa negli ultimi giorni dell’anno liturgico, in prossimità dell’inizio dell’Avvento nel quale, anche in questa celebrazione funebre, iniziamo a muovere i primi passi. Un’avventura di vita che si chiude al termine dell’anno liturgico, quasi a indicare un cammino esistenziale che giunge alla meta, al traguardo, al punto più alto e decisivo che è la morte, ma che assume per questo non il valore di una parola che chiude una esistenza, ma un passaggio che diventa sintesi di un cammino che è ricco di senso. E un passaggio, oggi al funerale di don Bruno, all’inizio dell’Avvento, quasi a richiamare a tutti noi che la vita è attesa dell’incontro con il Signore che viene e che il giorno dell’incontro con lui è giorno di festa, giorno di vita piena, giorno di resurrezione».

«Con questo sguardo di fede – ha proseguito il nostro vescovo – accompagniamo dunque don Bruno all’incontro con il Signore ed esprimo il cordoglio di tutti noi ai famigliari, alle comunità parrocchiali che ha servito e a chi gli è stato vicino fino alla fine, Alberto, alcuni amici e preti. Nella morte don Bruno vive una tappa che è sintesi del suo cammino di uomo e di prete e che è incontro con il Signore risorto, il Signore della vita. Un senso di vita che cerchiamo di riassumere. L’itinerario che porta oggi don Bruno all’incontro con il Signore è il cammino di 87 anni, di cui 62 da prete e come ultima tappa, prima del “ritiro” di Ponsacco, come parroco di Cevoli e Soiana.

Don Bruno ha avuto nella sua vita di uomo e di prete alcune passioni. La prima è stata quella dello studio. Venendolo a trovare a qui Ponsacco, ante volte insieme a don Morello, ricordava con lui gli anni in cui andavano a Roma per frequentare gli studi teologici, una attenzione, quella teologica, che non ha più abbandonato la vita di prete e di credente di don Bruno. Negli ultimi tempi, più faticosi, se gli si parlava di teologia si riaccendevano tanti interessi e coinvolgimento.

Una seconda passione era raccolta nella vita e nell’animo pastorale. La dedizione pastorale l’aveva sempre accompagnato e sostenuto, anzi era proprio per rendere efficace e vero l’impegno pastorale che egli si era dedicato anche allo studio. A lui si deve, proprio qui a Ponsacco, la nascita del gruppo scout. Solo la malattia poi è stata capace di privarlo di questo orizzonte di servizio pastorale. Forse non del tutto spento nel momento in cui, anche con me, chiedeva informazioni sul cammino della diocesi e anche su quello dei preti da lui conosciuti.

Una terza passione era stata quella dell’impegno di insegnante di religione. Era un tratto questo che richiamava in lui la dimensione dell’annuncio della proposta cristiana, in dialogo con i più giovani, quindi in un dialogo che sempre mette in discussione, e insieme rafforza nella gioia della buona notizia da portare agli altri. Ecco dunque, don Bruno ci racconta oggi una vita davvero sacerdotale, una vita la cui passione è la passione del vangelo, una parola di bene accolta, ma soprattutto da approfondire, comprendere e annunciare. Un insieme di passioni che hanno attraversato una personalità umana fatta di riservatezza, di poche parole, a tratti un po’ schivo, e insieme attento e generoso verso tutti.

La vita sacerdotale di don Bruno è stato tempo di attesa, anche gli ultimi anni a casa, qui a Ponsacco. Tempo di attesa. Che non significa un tempo vuoto e senza senso, ma un tempo in cui cogliere, meditare, comprendere le tracce della presenza di Dio e del farsi vicino di Gesù. È lo spirito con cui si colgono i segni dell’amore, perché è solo nei segni dell’amore che il Signore si rivela, vicino e veniente. Don Bruno ha cercato nella vita i segni del Signore che viene, è stato vigilante nell’attesa e, da pastore, li ha indicati a tanti, amministrando la grazia di Dio e l’annuncio della sua Parola».

» Omelia del Vescovo Andrea per le Esequie di don Bruno Nuti