Colletta alimentare

La spesa regalata è come aggiungere un posto a tavola

di Donatella Daini

La crisi economica ha portato alla fame migliaia di famiglie, costrette a fare varie rinunce: dal superfluo, si passa all’abbigliamento fino ad arrivare al cibo. E così vivere diventa sopravvivere. Prese dai ritmi veloci della vita di oggi molti si ricordano dei più sfortunati solo a Natale, ma per fortuna una grossa rete di volontari appartenenti a varie associazioni laiche e cristiane lavorano per sopperire a questo bisogno primario dell’uomo: bere e mangiare, infatti anche quest’anno la colletta alimentare si è attivata e ha organizzato la raccolta nei vari centri commerciali di prodotti alimentari generosamente offerti dai clienti dei supermercati che oltre a fare la spesa per loro stessi e le loro famiglie, hanno comprato qualcosa anche per chi non ha niente, lasciandola nelle mani premurose dei «gilet gialli».

L’organizzazione della raccolta, della distribuzione dei volontari nei vari supermercati, con l’aiuto dell’esercito è stata coordinata da Eugenio Leone che ha seguito le zone di San Miniato, Volterra, Pontedera e Cascina e che abbiamo incontrato lo scorso sabato in uno dei centri commerciali della zona. «Hanno aderito tutti i supermercati – ha spiegato – tranne la Coop Firenze che gestisce anche i punti vendita della provincia di Pisa, la quale ha scelto da anni di fare una raccolta per conto proprio e in un’altra data, comunque in tutta la provincia, esclusa la Coop, hanno aderito alla manifestazione 55 supermercati e tutta la catena a cominciare da chi dona, a chi raccoglie e a chi consegna è ovviamente gratuita». L’organizzazione è stata imponente: il giorno prima della colletta i camion dell’esercito hanno distribuito migliaia di scatole vuote per contenere i generi alimentari donati.

All’entrata di ogni supermercato c’erano alcuni volontari con la pettorina gialla che distribuivano sacchetti gialli e indicazioni per la tipologia di alimenti da scegliere: a lunga conservazione con una particolare attenzione agli alimenti per l’infanzia. Quindi le persone facevano la spesa e portavano il sacchetto ai volontari che iniziavano a selezionare i prodotti comprati. Il comune di Pontedera aveva messo a disposizione un camioncino con un autista, Francesco Pugliesi, che tutti gli anni si offre volontario per trasportare la merce raccolta in un magazzino del Comune di Pisa messo a disposizione gratuitamente tutto l’anno per la Colletta.

Una volta che la merce sarà raccolta e suddivisa in scatole sigillate, verrà consegnata agli enti convenzionati con la Colletta Alimentare come la Caritas, la Misericordia, il Centro aiuto alla vita, la San Vincenzo de Paoli, il Cottolengo, l’Agesci, il Road Table, le cooperative di altre confessioni cristiane, le cooperative sociali come il Rotary e i Lions, l’Associazione nazionale Polizia di Stato e tante altre ancora, in tutto gli enti, che prima di Natale distribuiranno il cibo donato a chi ne ha bisogno, sono circa cinquanta. I risultati sono stati soddisfacenti, considerando le difficoltà del momento. Trentuno i supermercati coinvolti fra la Valdera, la Val di Cecina e il Val d’Arno attraverso i quali si sono raccolte 20 tonnellate di cibo. Nel dettaglio a San Miniato 1742 chili in due supermercati, a Montopoli in Val d’Arno 1281 chili con un unico supermercato, a Santa Croce S/A 1697 chili in tre punti vendita e Casciana Terme con 2 punti vendita 1.037 chili. C’era chi donava poco o tanto, ma donava e chi passava con i carrelli stracolmi senza rivolgere nemmeno uno sguardo ai volontari. Ognuno di noi potrebbe un giorno trovarsi in difficoltà. Sessanta anni fa il film di De Sica «Umberto D.» turbò la coscienza collettiva, oggi che i nuovi Umberto D. sono molti di più, chiudiamo gli occhi e ci imbarazza vedere la realtà. Spalanchiamoli invece i nostri occhi e, come ha detto Eugenio Leone: «Dobbiamo insieme ai pacchi di cibo, donare comprensione e tanti abbracci».
Al supermercato Lidl la raccolta è stata effettuata in piena sintonia con gli altri gruppi dalla comunità evangelica di Pontedera. «Abbiamo rotto tutte le barriere – ha precisato il Pastore Evangelico Fabio Cipolla, presidente dell’Assemblea Apostolica di Pontedera insieme alla moglie Tonia Bencivenga – e collaboriamo con tutte le confessioni cristiane molto volentieri perché abbiamo un obiettivo comune». Al di là di questa manifestazione popolare, il Banco Alimentare lavora tutto l’anno raccogliendo dalle aziende agroalimentari, sia le donazioni che l’invenduto. Tutti i volontari con la pettorina gialla della provincia di Pisa, si sono ritrovati sabato sera a fine raccolta, nel magazzino dato in uso gratuito dal comune di Pisa, a mangiare un piatto di pasta cucinato dai militari della Folgore con prodotti donati dall’Ente Parco San Rossore. «Ognuno ha fatto e farà la sua parte – ha concluso Eugenio Leone – ma uno degli aspetti più belli di questa esperienza, oltre alla gioia di dare a chi non riesce a garantirsi un pasto adeguato, sono i legami di amicizia che si sono creati in questa bella catena di solidarietà».