La Lectio Biblica del Vescovo per il mese di Aprile

«La sapienza ai piccoli», nella lectio biblica del vescovo per il mese di aprile

di Antonio Baroncini

Da poche settimane abbiamo celebrato la Pasqua, la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Il vescovo Andrea, nel presentarci, il 14 aprile scorso, la sua sesta lectio biblica prevista per il ciclo di questo anno, ha richiamato, anche come scenografia, questo avvenimento pasquale, accompagnandolo con i segni particolari di questi momenti liturgici, con il cero pasquale arrivato da Colonia, la lettura della sequenza Victimae paschali laudes, e presentandosi in un arredamento dai colori primaverili, invitandoci alla gioia e alla speranza.

Se tutto questo ha attratto la nostra attenzione visiva, non è mancata la riflessione sull’ascolto del tema biblico, tratto dal Nuovo Testamento. Con i versetti del Vangelo di Matteo (Mt 11, 25-30), il vescovo ha esposto con incisiva eloquenza, la lode che Gesù, il Figlio, rivolge al Padre, in un contesto in cui la Sapienza diviene preghiera, pura lode a Dio.

Il capitolo 11 del vangelo di Matteo, ha ricordato il vescovo, inizia con le domande dei discepoli del Battista rivolte a Gesù, «Sei o non sei tu il Messia?» e si conclude con il brano su cui si concentra la catechesi. La domanda iniziale è anche per noi questa: «Chi è Gesù per me, per noi, per tutti?». Una prima risposta viene dal riconoscere in Lui il Risorto, e dall’accogliere, attraverso la fede, l’annuncio di ciò che Dio ha operato in Gesù Cristo per noi. Il tema del brano commentato è proprio quello della rivelazione, la conoscenza del Volto di Dio. La lode di Gesù contiene l’annuncio di Dio Padre, del Dio fedele che ha inviato il Figlio per salvare il mondo. Questo i sapienti e gli intelligenti non lo hanno capito. Questa conoscenza è riservata ai semplici.

Il brano del Vangelo di Matteo si può dividere in tre parti: la prima (Mt 11, 25-26) contiene la lode per la rivelazione ai piccoli, ad essa segue un versetto, il 27, sulla conoscenza reciproca tra il Padre ed il Figlio ed infine nei vv. 28-30 l’invito di Gesù ai discepoli a seguirlo.

Il Figlio loda il Padre e si inchina, glorificandolo nella sua generosità e nel suo amore! Tutti noi, ha sottolineato il vescovo Andrea, possiamo essere testimoni di questo amore, facendoci “piccoli”. Gli intelligenti, sapienti e dotti nella storia hanno tentato di incontrare Dio e di conoscere Gesù, ma invano, perché non l’hanno cercato sulla strada che porta a lui: la strada dell’umiltà e della piccolezza. Quindi, “piccoli”, in questo contesto, non significa il contrario di intelligenti, ma il contrario di superbi. Non viene condannata la sapienza, ma l’orgoglio.

«Nessuno conosce il Figlio se non il Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». In questi versetti si allarga il nostro orizzonte di pensiero: dobbiamo fare nostri i sentimenti del Figlio e il suo sguardo. È questo ciò che sentiamo nel commentare queste realtà evangeliche, riportate da Matteo, e con animo da bambini, con la purezza necessaria, su ciò noi riflettiamo.

Al termine di questo passo evangelico vi è un richiamo: Gesù ci invita a prendere su di noi il suo giogo, che è Lui stesso, per diventare suoi discepoli. Non ci è chiesto di studiare la Torah ma di metterci alla sequela del Signore con semplicità. Ecco il fulcro del brano: Gesù è colui che conosce perfettamente la misericordia del Padre ed è capace di comunicarla nell’umiltà, a chiunque Egli voglia.

Il vescovo Andrea ha chiuso la sua catechesi aprendo la finestra della sua stanza. Ci ha fatto ammirare tra i tetti della città di San Miniato, un nitido, poetico tramonto, come per dirci: nel silenzio della notte cerchiamo tutti quanti di riflettere e meditare sull’invito di Gesù, rispondendo a quelle domande iniziali: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e stanchi ed io vi darò sollievo…Troverete ristoro per le vostre anime. Poiché il mio giogo è soave e il mio peso è leggero». Ecco chi è Gesù per me, per noi, per tutti.


A seguire le repliche di tutte le Lectio del vescovo sul Canale YouTube della Diocesi