Riflessioni

La ricerca dell’acqua che dà la vita nel Quaresimale di monsignor Tardelli

di Francesco Sardi

Domenica scorsa, l’importante iniziativa dei Quaresimali predicati dai vescovi della metropolia, ha visto la presenza a Ponticelli (Santa Maria a Monte) di monsignor Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia, tanto caro a San Miniato proprio perché qui è stato presule dal 2004 al 2014.

I Quaresimali sono momenti di riflessione preziosi, soprattutto in questo anno giubilare, i quattrocento anni della nostra diocesi. All’interno della celebrazione dei secondi vespri, nella nuova chiesa di Cristo Salvatore, monsignor Tardelli ha commentato la pagina evangelica della terza domenica di Quaresima, che racconta la testimonianza della donna samaritana. Di questa donna non sappiamo il nome – ha notato il presule – e per questo possiamo darle il nostro nome. Si tratta di una donna che va alla ricerca, «ha bisogno dell’acqua perché senza acqua si muore». L’acqua è essenziale per la vita umana e per la natura nel suo complesso: senza di essa c’è siccità e desertificazione. La donna samaritana è alla ricerca di acqua materiale ma nel dialogo con Gesù capisce che forse ha bisogno di un altro tipo di acqua. La sua vita è fatta di sbagli che hanno seccato la sua anima. Ha avuto cinque mariti e quello che ha adesso non è neanche suo marito. Ma questa donna è disposta a farsi interrogare da Gesù, è capace di fede, «riconosce in colui con cui sta parlando, il Messia». E il Signore riempie talmente tanto di gioia la sua vita che la donna lascia l’anfora con cui si era recata al pozzo e corre al paese a raccontare a tutti: «ho incontrato un uomo che ha svelato la mia vita».

Anche noi dobbiamo riconoscere il nostro bisogno di un’acqua viva ma molto spesso la cerchiamo in luoghi sbagliati in «fonti avvelenate» come le ha definite monsignor Tardelli: basta guardare ai peccati e alla storia dell’umanità. Ma allora per allontanarci da queste false acque dobbiamo interrogarci: abbiamo bisogno di acqua viva? Sì. Dove l’andiamo a cercare? Proprio questa donna ci insegna dove cercarla. Non dobbiamo accontentarci di fantasie effimere ma dobbiamo continuare a cercare, abbandonare tutto noi stessi alle braccia del Signore: «cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato».

E la riflessione procede ancora: «il Signore ci precede», anche negli angoli bui della nostra vita, quando sembra che non ci sia, Egli è presente con il suo volto di misericordia. E questa notizia importante, questa verità noi la dobbiamo professare ogni giorno, dobbiamo essere dei testimoni, degli annunciatori con le nostre vite e con le nostre parole.

Questa è la vita del cristiano: andate e portate a tutti l’annuncio del Vangelo. Un Vangelo come quello di oggi per cui invochiamo la donna samaritana affinché ci aiuti ad essere un po’ più come lei.