Riflessioni

Impressioni d’autunno

di Antonio Baroncini

Tempus fugit: il tempo fugge! Il ciclo delle stagioni inesorabilmente scandaglia ed occupa la nostra vita. Siamo in autunno: una stagione meravigliosa. L’equinozio d’autunno segna la fine dell’estate e l’inizio del cammino verso l’inverno con un vero e proprio spettacolo di profumi e di colori tipico di questa stagione. Le temperature iniziano ad abbassarsi ma i colori vivaci dell’autunno ci riscaldano.

È impossibile non lasciarsi catturare dai fantastici colori autunnali degli alberi e delle foglie che, con i venti sempre più intensi, vengono spazzate via e portate in giro, finché un ostacolo non le ferma. È sognante questo viaggio delle povere foglie secche! Vi è una bellissima poesia di Antoine Vincent Arnault, La Feuille, tradotta e letta nello «Spettatore» del 1818 da Giacomo Leopardi, che nostalgicamente ci fa vedere questo loro viaggio: «De la tige détachée, pauvre feuille desséchée, Où vas-tu? Je n’en sais rien».

L’autunno porta dei frutti bellissimi e gustosi come la castagna, la melograna, il pomo, le uve, da cui vengono estratti i nostri pregiati vini, la bevanda religiosa per eccellenza nell’antica Grecia, e le olive, primizie della nostra tavola. La natura, in questo mese, coinvolge l’uomo in tutte le sue manifestazioni ed usanze di vita, ben illustrate, con un linguaggio semplice e diretto, dal Carducci nella sua poesia «San Martino». Ci descrive l’atmosfera ed il clima delle nostre colline, il mare mosso dal vento maestrale, il borgo in festa, inebriato dal vino dopo la recente vendemmia autunnale. Ci presenta un intimo scenario domestico: il cacciatore arrostisce la cacciagione mentre osserva al tramonto uno stormo di uccelli neri, colore indicante un chiaro paesaggio di morte insieme all’idea della notte che si avvicina.

Ottobre ci fa ritrovare con gli amici per raccontarci le vacanze ed è bello riunirci ancora. Alla sera, in questo tempo, quando ci si sente un po’ stanchi e si vorrebbe riposare, è fantastico trascorrere una serata  tranquilla sulla poltrona in compagnia di un libro. Ottobre è un mese, nella nostra intimità, gioioso, piacevole per le sue offerte caratteristiche. Nel momento attuale ormai Ottobre se n’è andato e ha lasciato a Novembre l’impostazione climatica e naturale del nostro vivere facendoci rivivere abitudini popolari e tradizioni religiose.

Novembre si stacca completamente da Ottobre e ci pone su un altro piano di riflessioni. I colori autunnali iniziano a disperdersi con la fine della vegetazione: rimangano steli da potare, prati privi del loro verdeggiante colore. «Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed arti, di foglie un cader fragile. È l’estate fredda dei morti». Così il Pascoli descrive Novembre nella sua poesia dallo stesso titolo. Questo mese inizia con la Commemorazione dei Santi e subito dopo, con il secondo giorno, quella di tutti i morti. Perchè è stata scelta la data del 2 Novembre? Una breve storia che fa piacere ricordarla. Nel convento di Cluny viveva un santo monaco, l’abate Odilone, che era molto devoto delle anime del Purgatorio, al punto che tutte le sue preghiere, sofferenze, penitenze, mortificazioni e messe venivano applicate per la loro liberazione dal Purgatorio. Si dice che uno dei suoi confratelli, di ritorno dalla Terra Santa, gli raccontò di essere stato scaraventato da una tempesta sulla costa della Sicilia. Lì incontrò un eremita, il quale gli raccontò che spesso aveva udito le grida e le voci dolenti delle anime purganti provenienti da una grotta insieme a quelle dei demoni che gridavano contro di lui, l’abate Odilone. Costui, all’udire queste parole, ordinò a tutti i monaci del suo Ordine cluniacense di fissare il 2 novembre come giorno solenne per la commemorazione dei defunti. Era l’anno 928 d.C. Da allora, ogni anno la «festa» dei morti viene celebrata in questo giorno. Da allora, quel giorno rappresenta per tutti una sosta nella vita per ricordare con una certa nostalgia il passato, vissuto con i nostri cari che il tempo e la morte hanno portato via.

Passa ancora un giorno e celebriamo la ricorrenza di tutti i nostri Caduti nelle guerre che, con il  loro sacrificio estremo, hanno ridato pace ed unificazione nazionale. È una celebrazione triste in una giornata decretata Sacra, in cui si evidenziano nel terrore, nella morte, nelle disumane sofferenze, i valori profondi per la riconquista della libertà, della dignità umana, della concordia tra popoli. Novembre è il mese delle piogge. La campagna ha bisogno di acqua. I chicchi di grano seminati in ottobre devono iniziare il loro ciclo di vita. È proprio in questo mese che dalla terra ben lavorata e preparata spuntano i teneri germogli dei semi interrati. La vita non cessa mai di fermarsi e di vincere sulla morte. Mentre tutto sembra arrestarsi, avvolto in un nudo silenzio, quanti processi di vita, invece avvengono! Il tempo fugge, corre via, ma lascia sempre segni di riflessione. Tocca a noi percepirli e trarne consigli e suggerimenti. La natura si fa sempre, nel tempo, nostra protagonista che dirige, sorveglia e governa. E’ Dio, però, che nella creazione, ha dato equilibrio ed amore tra le creature, offrendo all’uomo la possibilità di goderne.