52° Giornata Mondiale della Pace

Il Vescovo ai sindaci: la pace è frutto della buona politica

di Antonio Baroncini

Come ogni anno il nostro vescovo ha consegnato, domenica scorsa in episcopio, ai rappresentanti delle istituzioni pubbliche del territorio diocesano, il messaggio di papa Francesco per la celebrazione della Giornata mondiale della Pace.

Quest’anno il Papa ha scelto un tema di profonda riflessione, dedicata ai risvolti etici dell’attività delle istituzioni: «La buona politica è al servizio della pace».

Ogni parola di questa frase evoca forti, consistenti concetti di vita, concentrati in quell’aggettivo “buona”, che appare un attributo semplice, dolce, quasi mite, ma invece quanto è pesante e gravoso il suo significato nella sua concreta attuazione! La politica è l’arte di fare il bene della gente, o meglio ancora, è l’arte di far passare più ideali possibili nel reale. Così si può sintetizzare il significato dell’azione della politica. Accettando queste definizioni, l’una complementare all’altra, il vescovo Andrea ha concentrato nel suo ammirevole intervento, quali sono , oggi, le azioni incisive per definire “buona” la politica, estraendole concettualmente dal messaggio di Papa Francesco. Formazione. «La politica ha bisogno di formazione». Non si può essere un bravo politico se «non si ha un’alta consapevolezza ed una profonda coscienza» del ruolo che si assume: fare politica è una chiamata al servizio. Questo si apprende e si matura con una costante formazione culturale. Non basta il sentire i problemi, ma occorrono soluzioni in base a leggi, a norme, a codici di diritti e di doveri. È lo studio da cui nasce e si consolida una reale ed efficiente formazione per trovare una giusta ed equa risposta.

Europa. C’è bisogno di Europa che realizzi unità, che ponga nel codice della sua istituzione i principi fondamentali del cristianesimo. Un’unità che non mortifichi le particolarità ma che, allo stesso tempo, miri a valori alti. «Ognuno può apportare la propria pietra alla costruzione della casa comune. La vita politica autentica, afferma Papa Francesco, che si fonda sul diritto e su un dialogo leale tra i soggetti, si rinnova con la convinzione che ogni donna, ogni uomo ed ogni generazione racchiudono in sé una promessa che può sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e spirituali».

Lavoro. Art. 1 della nostra Costituzione: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Il lavoro è la fonte primaria del nostro vivere. Il nostro Paese dovrebbe impegnarsi nella promozione del lavoro. È doveroso trovare, offrire, proteggere l’occupazione di tutti. Le istituzioni devono fare la loro parte di custodi e di vigili, in difesa di negazioni del diritto, di non rispetto delle regole, di corruzione nelle sue molteplici forme. «In effetti, la funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida permanente per tutti coloro che ricevono il mandato di servire il proprio Paese, di proteggere quanti vi abitano e di lavorare per le condizioni di un avvenire degno e giusto».

Integrazione – Mondialità. Sono due visioni di un mondo che ormai è cambiato e che attende da ognuno di noi una «realizzazione di cambiamento radicale, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un legame di fiducia e di riconoscenza». «Che volto dei società siamo?», si è chiesto il Vescovo. Si fa sempre più forte ed indispensabile una visione di un mondo che vada al di là dei confini di un singolo Paese. Nasce la necessità di accogliere integrare, consapevoli che questa è una questione che va amministrata.

Ambiente – Buone prassi. Occorre «prendersi cura della Terra, abbandonare lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali in ragione del profitto immediato, sconfiggere in noi il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio». «Sono vizi, afferma Papa Francesco, che indeboliscono l’ideale di un’autentica democrazia, sono la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale». «È buona prassi saper ascoltare, non aver paura per cercare di realizzare insieme il bene della città, della nazione, dell’umanità».

Comunicazione – Equilibrio Speranza. Tre azioni che si susseguono. Quello della comunicazione è un tema molto delicato: da come avviene la comunicazione dipende che messaggio arrivi, se possa essere frainteso o prestarsi a polemiche. È essenziale quindi comunicare con verità ed esercitare «un po’ di dolcezza verso se stessi» per offrire «un po’ di dolcezza agli altri». La pace è frutto di un grande progetto politico che si fonda sulla responsabilità reciproca tra persone e tra popoli diversi e sull’interdipendenza degli esseri umani. «Ma è anche una sfida che chiede di essere accolta giorno dopo giorno. La Pace è una conversione del cuore e dell’anima».

Questa è l’icona della »buona politica» per giungere alla costruzione della «nostra casa comune».